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Maltempo in Piemonte: frane, allagamenti. I fiumi sono oggetto di attenzione: Po, Sesia, Dora Baltea, Orco, Malone, Chiusella, Elvo e Cervo

Difficile la situazione nella Valsesia, nel Biellese, nelle valli di Lanzo, nel Canavese, nell’alto Novarese e nel VCO.

Redazione Quotidiano Piemontese

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TORINO – La situazione meteorologica in Piemonte si fa sempre più critica. Le aree maggiormente colpite vanno dal Canavese all’Ossola, dove si registrano frane, allagamenti, esondazioni e numerose evacuazioni. Ponti e strade sono stati chiusi al traffico in diverse zone, mentre l’emergenza idrogeologica continua a crescere. Difficile la situazione nella Valsesia, nel Biellese, nelle valli di Lanzo, nel Canavese, nell’alto Novarese e nel VCO. Ma la situazione si fa difficile anche nei bacini del sul est della regione come dalla cartina dei rischio idrogeologico.

Per informazioni aggiornate sulla viabilità e prima di mettersi in viaggio conviene utilizzare il portale Muoversi in Piemonte.

Sono sotto stretta osservazione i principali corsi d’acqua della regione: Sesia, Dora Baltea, Orco, Malone, Chiusella, Elvo e Cervo, oltre al Po a nord di Torino, in particolare nel Chivassese.
A Crescentino il fiume Po ha già superato la soglia di guardia e si avvicina ora a quella di pericolo. Desta preoccupazione anche il Versa nell’Astigiano.

Situazione difficile ovviamente anche per i treni.

Gli accumuli pluviometrici sono ormai consistenti su un’ampia fascia che va dal Torinese sud-occidentale all’Ossola, lungo le zone alpine, prealpine e pedemontane. In alcune zone si sono superati i 400 millimetri di pioggia da lunedì e i 300-350 millimetri da martedì sera.

Le previsioni meteo non aiutano a sperare: le precipitazioni sono attese in ulteriore intensificazione nelle prossime 10-12 ore, con la possibilità di un innalzamento della quota neve e un rinforzo dei venti da Est, che potrebbero toccare anche i 50-70 km/h su pianure e colline.

Le piogge nelle ultime 48 ore in Piemonte

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1 Commento

1 Commento

  1. Lorenzo

    17 Aprile 2025 at 8:21

    Penso che se non si interviene nei dragaggi, che nelle manutenzioni regolari come si faceva 35 anni fa!!! E se non fanno questo più andiamo avanti più avremo alluvioni e distruzioni agricole sempre di più.

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