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Ambiente

Le prove fotografiche della presenza dell’istrice nel canavese

L’istrice è un animale notturno e generalmente pacifico, che utilizza i suoi aculei solo per difendersi dai predatori

Gabriele Farina

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TORINO – Dopo mesi di segnalazioni e avvistamenti sporadici, finalmente arriva la conferma ufficiale: l’istrice ha fatto il suo ingresso nei boschi del Canavese. Grazie al gruppo naturalistico Wild Orio e al fotografo Valerio Minato, la presenza di questo affascinante roditore è stata videoregistrata nei dintorni di Caluso, sancendo un evento senza precedenti per la zona.

Un avvistamento storico

I ragazzi di Wild Orio, specializzati in fototrappolaggio, stavano monitorando la fauna locale quando, tra i tanti video catturati dalle loro telecamere, hanno notato una sagoma sfocata muoversi nel sottobosco notturno. «All’inizio non era chiaro di cosa si trattasse» racconta un membro del gruppo. «Abbiamo analizzato il video e consultato esperti faunistici: tutti concordavano nel riconoscere un istrice». A quel punto, il team ha intensificato il monitoraggio, posizionando otto fototrappole nella zona per raccogliere ulteriori prove. Dopo qualche settimana, il sospetto è diventato certezza: le telecamere hanno immortalato l’animale inconfondibile con la sua caratteristica corazza di aculei.

Un fenomeno in espansione

L’istrice è una specie tipica del centro-sud Italia, ma negli ultimi anni si sta diffondendo progressivamente verso il nord. Secondo gli esperti, questo fenomeno potrebbe essere legato ai cambiamenti climatici e alla riduzione dei predatori naturali. Il Canavese, con le sue aree boschive e le campagne coltivate, potrebbe offrire un habitat ideale per questa specie. Tuttavia, restano ancora molte domande: l’animale avvistato è un esemplare solitario o è il segnale di un insediamento stabile?

Un ospite da rispettare

L’istrice è un animale notturno e generalmente pacifico, che utilizza i suoi aculei solo per difendersi dai predatori. La sua dieta vegetariana, composta da radici, tuberi e cortecce, può talvolta entrare in conflitto con le attività agricole. Gli esperti della fauna selvatica locale invitano la popolazione a segnalare eventuali nuovi avvistamenti, per monitorare meglio la diffusione della specie e il suo comportamento nella nuova area.

L’evento documentato dal gruppo Wild Orio non è il primo contributo significativo alle ricerche faunistiche del territorio: negli anni passati, lo stesso team aveva già raccolto prove della presenza del lupo nei boschi canavesani. Ora, con l’arrivo dell’istrice, si apre un nuovo capitolo nella storia naturale della regione. Sarà interessante scoprire se questo avvistamento segnerà l’inizio di un insediamento stabile o se resterà un episodio isolato. Nel frattempo, gli abitanti sono invitati a osservare con curiosità e rispetto questo nuovo ospite del Canavese.

 

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