Seguici su

Cronaca

La Guardia di Finanza di Torino scopre che 340 società di aerotaxi trattenevano le tasse pagate dai clienti

L’indagine ha rivelato che ben 340 società italiane e straniere avrebbero trattenuto illegalmente le tasse regolarmente pagate dai passeggeri

Gabriele Farina

Pubblicato

il

TORINO – La Guardia di Finanza di Torino ha portato alla luce un’importante evasione fiscale legata ai voli aerotaxi, nell’ambito dell’operazione denominata “Fly no pay”. L’indagine, avviata presso l’aeroporto di Torino Caselle, ha rivelato che ben 340 società italiane e straniere avrebbero trattenuto illegalmente le tasse regolarmente pagate dai passeggeri, invece di versarle all’erario. Il danno complessivo per lo Stato, considerando anche le sanzioni applicate, supera il milione e mezzo di euro.

L’imposta ambientale sui voli aerotaxi

L’imposta evasa è una tassa specifica, istituita nel 2011, che varia in base alla lunghezza del tragitto:

10 euro per voli fino a 100 chilometri;

100 euro per tratte comprese tra 100 e 1.500 chilometri;

200 euro per distanze superiori a 1.500 chilometri.

Questa imposta è dovuta da ogni passeggero trasportato, sia su aeromobili che su elicotteri, e rientra nei tributi ambientali destinati alla tutela dell’ecosistema.

Un’indagine su oltre 8.000 voli

L’inchiesta ha analizzato più di 8.000 voli effettuati da circa 23.000 passeggeri. Dai minuziosi accertamenti è emerso che 343 società – tra italiane ed estere – non hanno versato all’erario l’imposta che era invece già stata regolarmente pagata da circa 12.000 viaggiatori, per un importo totale di oltre 1,2 milioni di euro.

Di fronte a tale evasione, la Guardia di Finanza ha applicato alle società responsabili una sanzione pari al 30% degli importi non versati, per un valore complessivo di 367.000 euro. Questo ha portato il totale del debito nei confronti dello Stato a oltre 1,5 milioni di euro.

Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *