Cittadini
Trova in casa del nonno banconote per 221 milioni di lire ma non può convertirle in euro
Il ritrovamento in un baule in cantina
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TORINO – Un uomo di 53 anni di Torino ha trovato in un baule nella vecchia casa dei nonni a Salerno banconote per 211 milioni di vecchie lire ma per il momento non puà utilizzarle.
L’uomo ha inizialmente contattato la Banca d’Italia per chiedere informazioni per effettuare il cambio ma si è sentito rispondere che l’operazione non è più possibile trascorsi dieci anni dall’entrata in circolazione dell’euro (2002).
Si è rivolto quindi ad uno Studio legale per ottenere il cambio forzosamente tramite una richiesta di conversione avanzata davanti al Tribunale Ordinario di Roma.
Lo Studio Legale ritiene che, anche se attualmente in Italia esiste una prescrizione ordinaria decennale per l’esercizio dei diritti di credito (come sostiene la Banca d’Italia) – prescrizione che non esiste in tutti gli altri Paesi della Comunità europea dove è ancora possibile “cambiare” in euro l’ex moneta nazionale – è altrettanto vero che il termine iniziale dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto (art. 2935 c.c.), quindi nel caso di specie dalla data di ritrovamento delle banconote, ritrovamento che risale a poco tempo fa.
La situazione normativa/giurisprudenziale in Italia
– il 28 febbraio 2002 le banconote e le monete in lire hanno cessato di avere corso legale. Il termine ultimo per la conversione delle banconote in lire non prescritte era fissato al 28 febbraio 2012 (Legge n. 96/1997, art. 3, comma 1).
– Il 6 dicembre 2011 il legislatore ha anticipato la prescrizione delle lire dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011, con decorrenza immediata (decreto-legge n. 201/2011, articolo 26, recante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”).
– Il 7 ottobre 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma, nella parte in cui disponeva l’anticipazione della prescrizione delle lire rispetto al termine originario (Sentenza n. 216/2015 pubblicata sulla G. U. 11/11/2015).
– Il 21 gennaio 2016 il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel dare esecuzione alla sentenza della Corte Costituzionale e al fine di garantire certezza e trasparenza alle operazioni di conversione, ha previsto l’onere, a carico del soggetto che richiede la conversione, di dimostrare di aver presentato la richiesta di cambio delle lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo.
– Il 22 gennaio 2016 le Filiali della Banca d’Italia aperte al pubblico hanno iniziato a effettuare le operazioni di cambio delle lire nel rispetto delle istruzioni impartite dal MEF.
– Le operazioni di cambio eseguite nel periodo 22 gennaio 2016 – 31 maggio 2021 sono state 263, per un importo complessivo di 2.661.596,96 euro.
– A tutto questo va aggiunta la corrispondenza tra il Governatore della Banca d’ Italia e l’allora Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, in cui si ipotizza una riapertura dei termini.
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