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Cultura

Semplicemente Carla, Luisella Ceretta racconta una vita normale

L’intervista con Luisella Ceretta

Gabriele Farina

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TORINO – Tutte le vite meritano di essere raccontate? Anche quelle di personaggi per ulla noti e che non hanno fatto nel corso della loro esistenza imprese degne di particolare nota? E’ questa la domanda che viene in mente leggendo Semplicemente Carla, Neos Edizioni.

E’ la vita di Carla Ponte, oggi 80 anni, raccontata con l’aiuto della figlia e di Luisella Ceretta, che ha dato corpo e struttura alla storia. Una vita fatta di campagna, nell’astigiano, e di città a Torino. Una vita fatta di momenti difficili e momenti felici, come tutte le vite.

Una storia come tante, che però, come tante, merita di diventare un libro, di fermare i ricordi. Perchè la Storia del mondo è fatta dalle storie delle persone, delle donne e degli uomini che giorno dopo giorno costruiscono e vivono quel mondo.

L’intervista con Luisella Ceretta

La storia di Carla è una storia come tante. Come mai avete deciso di raccontarla in un libro?

La protagonista della storia, Carla, aveva espresso il desiderio di lasciare traccia del suo passato, nel caso che la memoria avesse iniziato a farle cilecca. Mia cognata, che conosceva sia Carla che la figlia Loretta, mi ha messo in contatto con loro. Ho ricevuto del materiale ben strutturato su cui ho lavorato con piacere. Mi sono emozionata, divertita e commossa. Il lavoro che ho fatto è stato apprezzato sia da Carla e dalla figlia che da Silvia Maria Ramasso di Neos.

Siamo di fronte ad una storia di campagna, di gente normale, con le difficoltà della Guerra e degli anni della ricostruzione. Un momento importante della Storia d’Italia?

Importante, certamente. Momenti di una Storia tragica, difficile, fatta di privazioni, lotte e ricostruzione, con un tributo in termini di perdite umane che non deve essere dimenticato.

La storia di Carla è la storia normale di tante donne. La Storia del mondo è fatta dall’insieme di piccole storie?

Sono convinta che molte donne, coetanee di Carla o anche più giovani, possano rivedersi in situazioni comuni a quelle narrate nella biografia. Sono momenti di vita semplice, vissuta da persone che hanno dato, comunque, un fondamentale contributo alla quotidianità della Storia narrata nei libri di scuola. Mi pare giusto che, parallelamente alle grandi storie e ai grandi nomi, viaggino anche le piccole storie, quelle della gente che definiamo comune, in cui mi inserisco anch’io.

Come avete lavorato per la realizzazione di questo libro?

Ci siamo confrontate a distanza. Come ho detto, avevo del buon materiale da cui partire a cui sono seguiti messaggi telefonici, email, telefonate che sono servite per colmare le mie lacune di conoscenza della vita di Carla. E conoscere questa donna “semplicemente” fantastica (e la figlia Loretta) è stata la ciliegina sulla torta.

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