Cittadini
Icardi: informare quanto più possibile i cittadini sulla possibilità di ricorrere al parto in anonimato
Il parto in anonimato è un’opportunità, spesso ignorata proprio dalle gestanti che si trovano in grave difficoltà
TORINO – La Commissione Sanità della Regione Piemonte ha incontrato l’Associazione nazionale delle famiglie adottive e affidatarie (ANFAA) sul tema del Parto in anonimato, scelta possibile ma probabilmente poco pubblicizzata.
“Serve informare quanto più possibile i cittadini sulla possibilità di ricorrere al parto in anonimato e sui servizi offerti dalla Regione alle gestanti in grave difficoltà. Concordo con i rappresentanti di ANFAA che serva potenziare l’informazione per raggiungere le fasce di popolazione più fragili. Ci sono ancora mamme che non conoscono questa importante misura e i benefici sia per loro, sia per i neonati in termini di tutela della salute e dell’assistenza”.
Sono le parole del Presidente della Commissione Sanità, Luigi Genesio Icardi al termine della seduta odierna in cui hanno preso parte i rappresentanti dell’Associazione nazionale delle famiglie adottive e affidatarie (Anfaa) e dei quattro soggetti gestori delle funzioni socioassistenziali competenti in materia di gestanti.
Una possibilità che esiste solo in Italia
Solo in Italia e, con modalità diverse, in Francia è possibile ricorrere al parto in anonimato a tutela della partoriente e del neonato e il Piemonte è l’unica regione ad aver legiferato in materia.
Il parto in anonimato è un’opportunità, spesso ignorata proprio dalle gestanti che si trovano in grave difficoltà, sovente giovani o giovanissime, e che necessitano di interventi socioassistenziali prima, durante e dopo il parto. Icardi aggiunge:”Uniformare il più possibile i servizi sul territorio, informare e sensibilizzare i cittadini alla tematica, consente alle donne di uscire da un contesto di solitudine per entrare in relazione con una comunità capace di reagire al disagio sociale con partecipazione concreta e misure di contenimento appropriate”.
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