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Cultura

Il racconto della Radio che Cammina nelle Periferie Eccentriche a Torino al 23 al 29 novembre

Il progetto ha combinato i walkabout-esplorazioni partecipate con spettacoli itineranti in giro per Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dal 23 al 29 novembre, Torino è stata teatro di un progetto innovativo che ha unito arte, storia e nuove tecnologie: “La Radio che Cammina nelle Periferie Eccentriche”, promosso da Teatro Mobile e Urban Experience. L’iniziativa, vincitrice dell’Avviso pubblico “Circoscrizioni, che spettacolo…dal vivo! 2024”, è stata un’esperienza immersiva che ha coinvolto cittadini e territori in un cammino esplorativo attraverso le periferie della città, intrecciando arte teatrale e pratiche di performing media.

Il progetto ha combinato i walkabout-esplorazioni partecipate con spettacoli itineranti, offrendo al pubblico una visione inedita di Torino. Luoghi simbolici e periferici sono stati trasformati in palcoscenici dove il teatro e la radio si sono intrecciati, dando vita a un formato innovativo di spettacolo che ha coinvolto comunità locali e realtà territoriali, in un dialogo continuo tra passato e presente, memoria storica e futuro digitale.

Il viaggio è iniziato al Circolo dei Lettori, dove è stato presentato il Libro Bianco “Spettacolo Digitale Dal Vivo in Italia”, un’occasione per riflettere sul ruolo del performing media e sulla nuova spettacolarità urbana. Tra i luoghi che hanno ospitato le performance, Casa Acmos ha visto la rappresentazione di “Condominium”, un’opera ispirata al romanzo di Ballard, interpretata da Raffaele Gangale, mentre all’Ex-Cimitero di San Pietro in Vincoli è andato in scena un percorso teatrale dedicato a Zelda Fitzgerald, incentrato sulla sua “schizofrenia gioiosa”. Un altro momento significativo è stato il walkabout “Da vicino nessuno è normale”, che ha trattato i 100 anni dalla Legge Basaglia, percorrendo i sotterranei del cimitero e riflettendo sulla chiusura dei manicomi in Italia.

Il programma ha toccato temi di grande rilevanza storica e sociale. A Lingotto, un walkabout ha raccontato il Biennio Rosso e la Resistenza nelle fabbriche, con un focus sulle lotte operaie e sul cambiamento sociale. L’Arco Olimpico è stato il teatro di una riflessione sul teatro industriale di Kraus, messo in scena da Ronconi nel 1990, un allestimento che prefigurava la fine dell’era industriale.

Il progetto ha anche avuto un forte legame con la tecnologia. In uno degli eventi più stimolanti, il walkabout “Da Cabiria al virtuale” ha esplorato le origini del cinema italiano, con un focus sulla “Cabiria” di Pastrone e l’applicazione della Realtà Virtuale al film, progettata dai giovani studenti del DAMS di Torino, coordinati da Letizia Gioia Monda.

Un elemento distintivo di questo progetto è stata la radio, che ha agito come un medium performativo in grado di creare un legame diretto e immediato con il pubblico. Durante i vari walkabout, il pubblico ha avuto l’opportunità di ascoltare storie e riflessioni in tempo reale, spesso attraverso collegamenti telefonici e podcast. Tra gli interventi radiofonici, quello di Andrea Bairati, ex Assessore all’Industria della Regione Piemonte, ha approfondito il tema della transizione industriale. Inoltre, Galatea Ranzi e Antonino Iuorio, protagonisti di uno storico allestimento di Kraus, hanno raccontato la loro esperienza.

Il tema della radio è stato esplorato anche nel Parco Colonnetti di Mirafiori, dove si è trattato della prima trasmissione terra-aria del 1915, quando Marconi effettuò esperimenti radiofonici nell’aeroporto di Torino, ora trasformato in parco. Un momento speciale del percorso è stato l’incontro con Andrea Ferrero di AIRE, che ha mostrato una “marconcina”, un apparecchio radio originale dell’epoca, simile a quello usato da Marconi.

Il progetto ha anche dato ampio spazio alla creatività di comunità, con momenti di teatro partecipativo che hanno coinvolto direttamente i cittadini. Al Buena Vista, un co-housing sociale, è andato in scena “#TeatroDentro” di Cuocolo-Bosetti, un’opera immersiva che ha messo in gioco empatia e relazione tra l’attrice, il pubblico e lo spazio. In questo contesto, il teatro non è stato solo un’arte performativa, ma un mezzo per esplorare i sottili legami tra le esperienze individuali.

L’esperienza del Parco Arte Vivente (PAV), ideato dal pioniere dell’arte interattiva Piero Gilardi, ha chiuso il programma con una riflessione sulla bioarte e sulla creatività comunitaria, con una performance che ha sollevato interrogativi sulla violenza e sulla guerra come matrici fondanti della cultura occidentale, richiamando il pensiero di James Frazer in “Il ramo d’oro”.

Il progetto “La Radio che Cammina nelle Periferie Eccentriche” ha dimostrato come il teatro e la radio possano essere strumenti potentissimi per raccontare la città, la sua storia e le sue trasformazioni, creando un nuovo tipo di esperienza culturale che va oltre la tradizionale performance.

Con la direzione artistica di Marcello Cava e le esplorazioni guidate da Carlo Infante, il progetto ha generato un nuovo format culturale, che unisce spettacolarità radionomade e empowerment comunitario, facendo scuola per i futuri progetti di teatro urbano e digitale.

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