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Cronaca

Finti broker ingannavano le vittime con piattaforme fasulle

I fondi raccolti venivano immediatamente trasferiti su conti intestati a società di comodo situate all’estero

Gabriele Farina

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TORINO – Si spacciavano per broker esperti, promettendo rendite finanziarie straordinarie a chi accettava di investire somme importanti. Due uomini residenti a Latina sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della Polizia Postale, con un’indagine durata quasi due anni e culminata con un provvedimento del Gip del tribunale di Torino, che ha disposto per loro il divieto di espatrio.

Secondo quanto emerso, i truffatori contattavano le vittime tramite telefonate in stile call center, presentandosi come consulenti finanziari. Per guadagnare la fiducia dei malcapitati, proponevano la registrazione su piattaforme online appositamente create, che simulavano grafici e fluttuazioni di mercato del tutto falsi. Questi portali erano costruiti per convincere gli investitori della solidità dell’operazione e, una volta conquistata la loro fiducia, inducevano le vittime a versare somme sempre più elevate.

I fondi raccolti venivano immediatamente trasferiti su conti intestati a società di comodo situate all’estero. Gli indagati, per ostacolare la tracciabilità del denaro, effettuavano una serie di operazioni complesse, avvalendosi anche di wallet di criptovalute, una tecnica che rende ancora più difficoltoso risalire all’origine illecita del denaro.

Il lavoro della Polizia Postale, durato quasi due anni, ha permesso di ricostruire la rete di operazioni messe in atto dagli indagati, portando a una svolta importante nella lotta contro le truffe finanziarie.

Le indagini proseguono per verificare l’esistenza di eventuali complici e per cercare di recuperare i fondi sottratti alle vittime, molte delle quali potrebbero essere ancora ignare di essere state truffate.

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