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Cronaca

Smantellata rete di spaccio nei pressi della stazione di Novara, vendevano anche a minorenni

Nascondevano la droga in luoghi come tombini, fioriere, paraurti di auto parcheggiate e colonnine della rete elettrica

Gabriele Farina

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NOVARA – I Carabinieri di Novara hanno portato a termine un’importante operazione anti-droga, denominata “Nascondino”, che ha visto l’esecuzione di una serie di misure cautelari a carico di otto persone, di cui sette tradotte in carcere e una agli arresti domiciliari. L’indagine, condotta su richiesta della Procura e sotto la guida del Giudice per le indagini preliminari (Gip), ha permesso di smantellare una fitta rete di spaccio che si concentrava nelle zone intorno alla stazione ferroviaria di Novara, un’area frequentata quotidianamente da studenti pendolari.

Gli otto sospettati, uomini di età compresa tra i 22 e i 45 anni, sono accusati di detenzione e spaccio continuato di sostanze stupefacenti in concorso. A finire ai domiciliari è stata una donna di 38 anni, residente nella provincia di Vercelli. Le indagini hanno inoltre portato alla denuncia di altre 15 persone.

Secondo quanto emerso, la banda gestiva un’importante “piazza di spaccio” nei pressi della stazione, vendendo principalmente cocaina e hashish, con una clientela che includeva anche minorenni. L’organizzazione adottava un efficace sistema di vigilanza e sicurezza, avevano creato un vero e proprio sistema di sentinelle che li metteva al riparo dai controlli, nascondendo la droga in luoghi come tombini, fioriere, paraurti di auto parcheggiate e colonnine della rete elettrica.

Grazie a questi metodi, il giro d’affari poteva arrivare a fruttare fino a 75 mila euro al mese, una somma che testimonia l’ampia portata dell’attività di spaccio in un’area di grande transito per i giovani della città.

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