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Cultura

Gianni Oliva racconta i grandi industriali del Piemonte – I pionieri

L’intervista con Gianni Oliva

Gabriele Farina

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TORINO – Quando Torino perde il ruolo di capitale d’Italia nel 1864 piomba in una profonda crisi politica ed economica e deve reinventarsi. Riesce a farlo sul finire del secolo, quando la lungimirazna degli amministratori politici si incontra con la genialità e l’imprenditorialità di alcune figure di industriali che hanno segnato profondamente il futuro del Paese.

Gianni Oliva dedica un interessante volume proprio a I grandi industriali del Piemonte, Capricorno Edizioni, concentrandosi sui pionieri. Da Agnelli a Lavazza, da Paravia a Leumann, da Borsalino a Olivetti, quello di Oliva è un viaggio lucido e preciso tra i grandi nomi. Alcuni di questi sono noti a tutti, altri forse solo agli storici e ai grandi appassionati di industria e imprenditoria.

Quello che viene fuori è un bel ritratto di un Piemonte in forte espansione, in un momento in cui tutto sembra possibile. Il racconto di Oliva, dettagliato e preciso, è anche elegante e coinvolgente, capace di appassionare chi vuole scoprire qual è stata la strada per arrivare al Piemonte odierno e lasciarsi travolgere dalla frenesia inventiva e industriale dell’inizio del secolo. Poi arriverà la Grande Guerra e tutto verrà rimesso in gioco.

Intervista con Gianni Oliva

Un volume dedicato ai pionieri dell’industrializzazione in Piemonte. Come è nato questo libro?

Il libro è nato da un’intuizione dell’editore, che me lo ha proposto un anno fa. Io mi sono occupato di storia istituzionale, affrontare una pagina di storia economica è stato muoversi un terreno per me nuovo, quindi stimolante.

Cosa è successo a cavallo del ‘900 in Piemonte? Come mai è esplosa l’industrializzazione?

A cavallo del ‘900 c’è stata una felice combinazione: da un lato amministratori che hanno scommesso sul futuro, creato infrastrutture, messo a disposizione servizi, cioè creato le condizioni per attrarre capitali e idee; dall’altro pionieri, spesso artigiani geniali, che hanno colto le opportunità del territorio ed espresso le loro capacità

Si parla di auto, di editoria, di cinema, di tessile, di caffè e alcuni degli imprenditori che racconti si sono impegnati su più fronti. E’ stato un momento che davvero ha coinvolto ogni ambito?

Forse non ha coinvolto ogni ambito, ma certo quelli più innovativi e li ha coinvolti in tempi rapidissimi: la prima proiezione cinematografica avviene a Parigi il 28 dicembre 1895, la prima proiezione a Torino il 7 novembre 1896, dieci mesi dopo. Così per i motori: nel 1895, agli albori delle quattro ruote, viene organizzata la prima corsa automobilistica italiana, Torino-Asti-Torino, 93 km. con cinque equipaggi che si cimentano, uno con il “bicicletto a motore” Welleyes dei fratelli Ceirano

Che ruolo ebbero le Esposizioni Internazionali di Torino di quei decenni?

L’Esposizione Generale Italiana del 1884 (quella che ci ha lasciato come testimonianza il borgo medioevale del Valentino e la funicolare di Superga,) è stato il primo momento di rinascita di una città che alla fine del 1864 aveva perso il rango di capitale; poi ci sono state quelle del 1898, quelle dei primi anni del Novecento: occasioni di vetrina, ma anche di scambio, di contatti, di flussi turistici. Gli Italiani hanno cominciato a guardare a Torino e al Piemonte come i riferimenti della nascente industria.

Agnelli, Lavazza, Olivetti, Borsalino, ci sono i nomi più famosi ma anche alcuni personaggi meno noti al grande pubblico ma ugualmente importanti. Allo stesso modo racconti storie note ma anche piccole curiosità che non si trovano ovunque. Ce ne racconti una?

Una su tutte, le scarpe con suola di gomma. L’invenzione è dovuta a Walter Martiny, pioniere nella produzione amiantifera e della gomma. La moglie, Delfina Scioldo, originaria di Viù, è giocatrice di tennis e usa scarpe di tela con suola di corda. Il marito parte dal calco della suola di corda e la riproduce in gomma naturale, ottenendo un prodotto resistente e antiscivolo, perfettamente adatto ai movimenti rapidi del piede durante il gioco. Da lì nascono la produzione di scarpe sportive e il nome nuovo dell’azienda, “Superga”, un marchio internazionale ancora oggi.

Il libro è dedicato ai pionieri. Il che lascia pensare che ci sia in programma quantomeno un secondo volume. Qual è il piano dell’opera?

“Pionieri” significa il periodo compreso tra la fine dell’Ottocento e la Grande Guerra. restano esclusi “giganti” come Adriano OIivetti, i Ferrero, Gualino, Valletta, Gianni Agnelli. L’idea è un secondo volume per l’anno prossimo, che copra il periodo dagli anni Venti al boom economico. Il terzo, sul periodo del declino e sul presente…, è troppo malinconico: lo lasciamo agli storici del futuro!

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