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Cronaca

Vendevano semi di peperone d’Asti e pomodoro S. Marzano ma arrivavano dalla Cina

Sono state sequestrate 8,3 tonnellate di sementi da orto, già confezionate in quasi 218mila buste per un valore, se immesso sul mercato, di circa 4 milioni di euro

Gabriele Farina

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TORINO – La guardia di finanza ha compiuto una vasta operazione contro la commercializzazione su tutto il territorio nazionale di sementi da orto di origine extra-UE, ma fatti passare per italiani con segni, figure e immagini che potevano trarre in inganno. Anche i nomi riconducevano falsamente al Made in Italy: pomodoro costoluto fiorentino, il pomodoro S. Marzano, il pomodoro padano, il peperone quadrato d’Asti, il peperoncino piccante calabro.

Le indagini sono partite da alcuni punti vendita della grande distribuzione in provicia di Torino per arrivare in provincia di Cesena, dove i semi venivano confezionati. Sono state sequestrate 8,3 tonnellate di sementi da orto, già confezionate in quasi 218mila buste per un valore, se immesso sul mercato, di circa 4 milioni di euro.

Nel complesso le oltre 190 specie di sementi da orto che venivano poi immesse in commercio mascherate da italiane arrivavano da Cina, India, Paesi Bassi, Polonia, Francia, Stati Uniti d’America, Tanzania, Cile e Turchia.

I due responsabili delle imprese risultate coinvolte sono stati denunciati per vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

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