Ambiente
Il presidente Uncem dopo i danni del maltempo in Piemonte: chi ha responsabilità intervenga
Abbiamo detto più volte come Uncem che servono al Paese 5 miliardi di euro subito per la prevenzione e l’assetto idrogeologico
TORINO – “Grazie ai Sindaci, ai Volontari, al Sistema di Protezione Civile, a Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco che in queste ore stanno lottando contro i danni del maltempo in tante valli del Piemonte”. Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, ha voluto ringraziare quanti son impegnati a gestire l’emergenza maltempo in PIemonte.
“Siamo in azione consapevoli della ‘non emergenzialità’ di eventi come quello delle ultime 24 ore. – aggiunge – Si ripetono e avverranno ancora. È la crisi climatica che aggredisce la montagna, più calda e più fragile. Il Piemonte è in prima fila in Italia, in azione con il fondo ATO che viene destinato a interventi per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Non ci fossero questi investimenti, 20 milioni di euro l’anno, fatti dalle Unioni montane, andrebbe molto peggio. La prevenzione ci salva. Prevenire vuol dire unire maggiormente i Comuni nel percorso di messa in sicurezza e bonifica dei versanti. Non si fa da soli. Abbiamo precise regole, le conosciamo. Partendo dal bosco pianificato e gestito, insistendo sul recupero di superfici agricoli, pascoli e colture come fanno le Associazioni fondiarie”.
“Abbiamo bisogno di sbloccare investimenti fermi, per la prevenzione, fondi incagliati, risorse che lo Stato dà ai territori, agli Enti locali, in troppi cespiti diversi. – la sua è una richiesta di aiuto – Dovremmo avere un fondo unico nazionale per la prevenzione del dissesto idrogeologico. E dare forza, sostanza al pagamento dei servizi ecosistemici ambientali che la montagna presidiata, vissuta, con paesi vivi, garantisce a vantaggio della pianura, delle città, di tutti. La presenza dell’uomo sui versanti ha un valore. E non possiamo pagare sempre in alto. Abbiamo detto più volte come Uncem che servono al Paese 5 miliardi di euro subito per la prevenzione e l’assetto idrogeologico. E poi 10 miliardi in cinque anni. Ci sono fondi fermi, tanti, e come rilevato da Uncem nazionale serve una regia, ad esempio ricostituendo la cabina di regia Italia Sicura. È inutile e dannoso aver finanziato ai Comuni singoli dei progetti per la prevenzione e non avere fondi per concretizzarli. Chi ha responsabilità intervenga dando efficaci strumenti di azione e investimento ai Sindaci. Con urgenza”.
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