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Kings League Italia, tutto quello che c’è da sapere

Ormai è ufficiale: l’Italia ospiterà la terza edizione della Kings League, dopo quelle andate in scena in Spagna e America Latina

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ormai è ufficiale: l’Italia ospiterà la terza edizione della Kings League, dopo quelle andate in scena in Spagna e America Latina. Entro la fine del 2024 conosceremo le squadre partecipanti e il calendario. Chiunque può partecipare: basta candidarsi nel draft e sperare di essere selezionati per figurare in uno dei team che scenderanno in campo.

Ma quali sono le radici di questa nuova competizione di calcio a 7, ideata dall’ex calciatore della nazionale iberica Gerard Piqué e dal famoso streamer Ibai Llanos? Nata nel 2022, la Kings League rappresenta una sintesi tra il calcio tradizionale e il mondo dell’intrattenimento digitale: per sua natura, dunque, chiama in causa personalità del mondo dello sport, del web e degli e-sports.

Appuntamento dunque su Twitch, dove le partite della Kings League vengono trasmesse abitualmente e guardate da migliaia di persone. In alcuni Stati, tuttavia, l’accesso alle piattaforme può essere limitato o bloccato. Usando una VPN Italia è possibile aggirare queste restrizioni geografiche: tale tecnologia fa in modo che l’utente possa connettersi ad un server in un Paese dove il contenuto è disponibile.

Che cos’è la Kings League in arrivo in Italia?

Già ben noto al pubblico del Belpaese, il torneo in arrivo in Italia sta cambiando la concezione di calcio tradizionale: si tratta di un mix unico tra sport e intrattenimento, che si traduce in un format innovativo. La Kings League introduce regole particolari che rendono le partite più dinamiche e imprevedibili: esistono carte speciali che permettono alle squadre di cambiare il corso del gioco, ad esempio raddoppiando il valore di un gol o calciando un rigore extra.

Le partite durano 40 minuti complessivi e, come accennato, sono trasmesse gratuitamente su Twitch. Questa piattaforma trova particolare credito tra i membri della Generazione Z: il coinvolgimento nelle gare, la presenza di celebrità del web e l’accessibilità digitale hanno fatto in modo che la Kings League risuoni profondamente con i ragazzi, offrendo un’esperienza che si adatta perfettamente alle loro abitudini e preferenze. Ciò ha reso il torneo un fenomeno virale, con milioni di spettatori in tutto il mondo.

Un successo planetario

Il seguito della Kings League, insomma, non si è certo limitato alla sua patria: dalla Spagna il modello ha attraversato l’Atlantico, con una versione del torneo già lanciata in Sudamerica. La competizione ha poi ampliato i propri orizzonti anche verso l’Italia. L’edizione tricolore promette di replicare il format che ha avuto tanto successo all’estero, con l’aggiunta di elementi locali e la partecipazione di personaggi nostrani.

Tra i principali e più illustri ci sono Zlatan Ibrahimovic, probabile presidente della lega, e Francesco Totti, che è sceso in campo con la divisa degli Stallions FC, guidati da Blur. A chiudere il cerchio una serie di personalità del mondo dello streaming: En3rix, Damiano er Faina, ZW Jackson, Enock Barwuah (fratello del calciatore Mario Balotelli), Dexter e KFrenezy sono solo alcuni tra i papabili.

L’approdo della Kings League in Italia, in definitiva, rappresenta un passo importante per una competizione che nel giro di un paio d’anni è diventata un tormentone mondiale. Il boom della lega è dovuto alla sua capacità di parlare direttamente alle nuove generazioni, con un prodotto che unisce l’adrenalina del calcio a un format più breve e interattivo, più in linea con le loro abitudini di consumo. Per i fan italiani, dunque, l’arrivo della Kings League rappresenta un’opportunità per sperimentare un nuovo modo di vivere lo sport, più vicino al mondo dei videogiochi e dei social, mantenendo il fascino del calcio giocato.

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