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Cosa fare per prevenire il tumore al colon-retto
Il tumore al colon-retto colpisce il colon o il retto, parti del tratto digestivo responsabili dell’assorbimento di acqua e sostanze nutritive dai cibi ingeriti
Tra le neoplasie più diffuse e insidiose, il tumore al colon-retto predilige individui nella fascia d’età tra i 60 e i 75 anni. Fortunatamente, diverse strategie possono ridurre significativamente il rischio di svilupparlo.
La prevenzione del tumore al colon retto gioca un ruolo fondamentale nel contrastare questa malattia. Essere consapevoli dei fattori di rischio e adottare abitudini alimentari e comportamentali salutari può ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa forma di cancro.
Quali sono quindi le strategie da adottare?
Come ha sottolineato il dottor Umberto Veronesi, noto oncologo, la tavola è il primo luogo in cui possiamo fare prevenzione, poiché il cibo che consumiamo quotidianamente influenza direttamente la nostra salute, compresa la formazione e il funzionamento delle cellule, dei tessuti e degli organi.
Adottare una dieta sana, ricca di fibre, frutta e verdura, e limitando il consumo di carne rossa e processata, offre una significativa protezione contro il tumore al colon-retto.
Un’attività fisica regolare può aiutare a mantenere un peso corporeo sano e ridurre il rischio di obesità , fattore di rischio noto per il cancro al colon.
Infine, imparare a riconoscere i segnali d’allarme e sottoporsi regolarmente a screening sono azioni cruciali per aumentare le probabilità di successo e migliorare notevolmente le prospettive di guarigione.
In questo articolo esploreremo in dettaglio questa forma di tumore, fornendo le informazioni necessarie per riconoscerlo precocemente e affrontarlo con un trattamento adeguato.
Tumore al colon-retto. Di cosa si tratta?
Il tumore al colon-retto colpisce il colon o il retto, parti del tratto digestivo responsabili dell’assorbimento di acqua e sostanze nutritive dai cibi ingeriti. Questa forma di cancro può svilupparsi lentamente nel corso di molti anni, iniziando spesso come piccole escrescenze benigne chiamate polipi adenomatosi.
Se non trattati, alcuni polipi adenomatosi possono evolvere nel tempo e trasformarsi in tumori maligni. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, se trattato tempestivamente, il tumore al colon-retto può essere gestito con successo, con prospettive di guarigione generalmente favorevoli.
I fattori di rischio includono l’età avanzata, una storia familiare di questa malattia, la presenza di malattie infiammatorie croniche dell’intestino, il sovrappeso/obesità , l’elevato consumo di carne rossa e processata, il fumo, e il consumo di alcol.
Quali sono i sintomi di un tumore al colon-retto?
I sintomi del tumore al colon-retto possono manifestarsi in modo estremamente variabile, dipendendo dalla sede precisa del tumore e dallo stadio della malattia. Nelle fasi iniziali il tumore può essere del tutto asintomatico, ma con l’avanzare della malattia, si presentano diversi segnali che indicano potenziali problemi nel tratto intestinale.
Sintomi chiave da non ignorare:
modifiche dell’abitudine intestinale: si possono manifestare diarrea o stipsi persistenti, accompagnate da una sensazione di evacuazione incompleta
Sangue nelle feci: la presenza di sangue, sia rosso vivo che scuro, nelle feci rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare
Dolore addominale: Dolori o crampi addominali, spesso associati a gonfiore o meteorismo, possono essere sintomi del tumore al colon-retto.
Altri sintomi includono affaticamento generale, debolezza e perdita di peso non spiegata. Tali sintomi possono essere il risultato della malattia stessa o delle complicazioni associate, come l’anemia da perdita di sangue cronica.
Dove fa male con un tumore al colon?
La posizione del tumore al colon-retto gioca un ruolo determinante nel definire la natura del dolore avvertito dal paziente.
Nei casi in cui il tumore si trova nella parte inferiore del colon o nel retto, il dolore può essere concentrato nella regione pelvica o nell’area rettale.
Se il tumore si sviluppa nella parte superiore del colon, il dolore può essere invece avvertito nella parte superiore o centrale dell’addome.
Quando sospettare un tumore al colon?
I primi sospetti dovrebbero sorgere quando si presentano problemi nel tratto intestinale.
La presenza di sangue nelle feci rappresenta uno dei segnali d’allarme più evidenti: in caso di emorragie rettali, anche se sporadiche o di breve durata, è fondamentale non sottovalutare questo sintomo e consultare un medico per una valutazione accurata.
Anche alterazioni persistenti delle abitudini intestinali, come diarrea o stipsi croniche, possono essere indicative di un problema nel tratto intestinale.
Il dolore addominale può essere causato da diverse condizioni, alcune delle quali non gravi. Tuttavia, in caso di dolori addominali intensi e persistenti, è importante rivolgersi al proprio medico per effettuare un esame obiettivo e, se necessario, ulteriori esami diagnostici.
Quanto si può vivere con un tumore al colon-retto?
Si guarisce dal tumore al colon? Sì, si può guarire, ma è necessaria una tempestiva diagnosi e un’accurata prevenzione.
Le prospettive di vita per i pazienti con tumore al colon-retto sono migliorate notevolmente negli ultimi anni grazie ai progressi nella ricerca e nello sviluppo di nuove terapie. I dati italiani mostrano una sopravvivenza complessiva a 5 anni del 65% per gli uomini e del 66% per le donne.
Tuttavia, la prognosi è fortemente influenzata dallo stadio della malattia al momento della diagnosi. Nei casi di tumore in fase iniziale, la sopravvivenza a 5 anni può raggiungere il 90%, mentre nelle fasi più avanzate e metastatiche le probabilità di cura si riducono drasticamente.
Oltre allo stadio della malattia, altri fattori che influenzano la sopravvivenza includono l’età del paziente, la sua salute generale, la sede del tumore e la risposta alle cure.
Attualmente i trattamenti disponibili per il tumore al colon-retto comprendono interventi chirurgici, chemioterapia, radioterapia e immunoterapia. La selezione del trattamento più adatto è determinata dalle specifiche condizioni del paziente e dallo stadio in cui si trova la malattia.
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