Sport
L’estate in cui Thiago Motta e Cristiano Giuntoli rivoluzionarono la Juve
L’impressione è che lo spettacolo sia appena cominciato
TORINO – Ci sono estati in cui le squadre di calcio cambiano pelle, ma quello che sta succedendo alla Juventus va ben oltre. Se spesso si parla di “rivoluzioni” abusando ampiamente del termine, l’impressione è invece che quest’anno la Juventus sarà rivoluzionata davvero e il processo è già cominciato.
Douglas Luiz già annunciato ufficialmente, Khephren Thuram annunciato per conto terzi (ci ha pensato Henry lamentandosi della mancata disponibilità del giocatore per le Olimpiadi), oggi è a Torino Michele Di Gregorio. Tre indizi fanno una prova e se si cambia anche il portiere, rinunciando ad un signor polacco che tale si è dimostrato anche nell’addio, allora la Juve sta cambiando pelle decisamente.
Il responsabile di questa rivoluzione è il nuovo allenatore Thiago Motta, con l’attiva complicità del nuovo direttore Cristiano Giuntoli. L’allenatore vuole una squadra capace di giocare con le caratteristiche che più si avvicinano alle sue idee di calcio e il manager lo sta accontentando.
Il portiere è cambiato, il centrocampo è stravolto (si attende ancora Koopmeiners), i giovani cresciuti nella Nex Gen sono usati per fare cassa in maniera massiccia (non tutti, alcuni rimarranno). Qualcosa è lecito attendersi anche in difesa (non è un segreto che il sogno sia Calafiori) mentre in attacco c’è il mistero Federico Chiesa.
In tutto questo ci saranno diversi nomi da far fuori (possibilmente in cambio di parecchi soldi) e un centrocampista campione del mondo (Rabiot) che attende la fine degli Europei per definire il suo futuro.
L’impressione è che lo spettacolo sia appena cominciato.
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