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Torino

Catarifrangenti blu ai bordi delle strade: così Anas e Città di Torino cercano di prevenire gli incidenti tra auto e cinghiali in val di Susa

Esiste anche un’applicazione che avvisa l’utente quando sta percorrendo una strada a rischio attraversamento animali. Si chiama “SPIA”

Redazione Quotidiano Piemontese

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SUSA – In val di Susa la Città di Torino e l’Anas stanno sperimentando un modo di dissuadere gli animali dall’attraversare la strada attraverso dei catarifrangenti blu.

Il progetto per ora è attivo sulla Strada Statale 24 del Monginevro  che va da Gravere a Cesana Torinese e sulla Statale 335 di Bardonecchia, tra Oulx e Bardonecchia. Gli interventi sono stati finanziati dal progetto europeo LIFE WolfAlps EU, dedicato al miglioramento della coesistenza tra lupi e attività umane, la cui azione C6 è volta a ridurre la frammentazione degli habitat naturali e a proteggere la fauna dell’Alta Valle di Susa.

Secondo Anas e Città metropolitana, i catarifrangenti di colore blu posizionati sui delineatori di carreggiate dovrebbero scoraggiare gli animali selvatici nei pressi delle strtade più trafficate.

Anas ricorda anche che, sempre nell’ottica della prevenzione degli incidenti tra automobili e animali (specialmente cinghiali e caprioli) esiste un’applicazione che avvisa gli utenti quando sono su una strada “attraversamento da parte della fauna selvatica”. Si chiama SPIA-Università Piemonte Orientale ed è scaricabile su Play store e Ios.

“È inoltre possibile – spiega l’Anas – segnalare nuovi incidenti, così da implementare il database sul quale è basata l’applicazione. L’applicazione è attivabile e disattivabile in qualsiasi momento dal conducente ed è indipendente dal sistema di navigazione utilizzato. SPIA inoltre accede alla posizione in background dell’utente, anche quando l’App è
chiusa, al fine di monitorare e rilevare l’accesso e l’;uscita da zone che sono state identificate come potenzialmente pericolose per l’attraversamento di animali selvatici ma non memorizza alcuna informazione sulla posizione dello smartphone dell’utente (al fine di salvaguardarne la privacy), ma viene unicamente utilizzata per il rilevamento della posizione corrente”.

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