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La Juventus è in Champions League nonostante un girone di ritorno da retrocessione

E mercoledì la finale di coppa Italia

Gabriele Farina

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TORINO – Alla fine l’agognata (e fodamentale non solo per il prestigio ma per il bilancio) qualificazione alla prossima Champions League è arrivata. Il merito è stato soprattutto dell’Atalanta, che ha battuto la Roma mandandola ad una distanza incolmabile nelle ultime due giornate mancanti. Tra Juve e Roma ci sono infatti 7 punti su 6 rimasti a disposizione. Troppi.

Così uno dei due obiettivi stagionali della Juventus è stato raggiunto (per il secondo bisognerà attendere mercoledì) in una maniera piuttosto inattesa. Se infatti alla fine del girone d’andata la Juve era attaccata all’Inter, in seconda posizione, dal giro di boa in poi è accaduto l’imponderabile. La squadra di Allegri si è sciolta.

Un girone di ritorno da retrocessione

Due sole vittorie con Fiorentina e Frosinone, le sconfitte con Inter, Udinese, Napoli e Lazio e una sequela infinita di pareggi. Nell’intero girone di ritorno la Juve ha fatto solo 21 punti, ma 6 di questi sono arrivati nelle prime due partite. Insomma, dal pareggio in casa con l’Empoli in poi i bianconeri hanno messo insieme la miseria di 15 punti. Non basterebbero nemmeno per la matematica salvezza.

Una differenza tra andata e ritorno davvero sorprendente. Toccherà alla società capire cosa è successo e decidere le mosse per il futuro. A partire dalla posizione dell’allenatore. Anche perè la prossima stagione sarà densissima di impegni, con la nuova Champions League più lunga, il Mondiale per Club a chiudere ed in mezzo anche la Supercoppa Italiana (anche questa più lunga). Servirà una rosa ampia e ompetitiva.

Intanto però mercoledì ci sarà l’ultima tappa importante di questa stagione: la finale di Coppa Italia con un’Atalanta che in questo momento sembra giocare in un’altra categoria rispetto alla Juve. Però, si sa, le partite secche spesso raccontano una storia diversa…

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