Economia
Guadagno sui conti deposito: come calcolarlo
Con l’espressione conto deposito si fa riferimento a una particolare tipologia di conto bancario pensato essenzialmente come forma di risparmio e di investimento
Con l’espressione conto deposito si fa riferimento a una particolare tipologia di conto bancario pensato essenzialmente come forma di risparmio e di investimento.
Non deve essere confuso con il conto corrente, che invece è uno strumento di servizio particolarmente flessibile che ha come obiettivo principale la gestione delle transazioni finanziarie quotidiane e periodiche (acquisti nei negozi, addebiti di bollette, pagamenti vari, riscossione dello stipendio, prelevamento di contanti, associazione a carte di debito e credito ecc.).
Il conto deposito non ha invece questa flessibilità poiché, di fatto, le uniche operazioni che si possono fare sono versamenti e prelievi; per aprirlo è necessario disporre di un conto corrente che funge da conto di appoggio per tali operazioni. L’apertura di conto deposito può essere eseguita tramite una comoda procedura online.
Conto deposito: come si calcola il guadagno che può offrire?
In qualità di strumento di risparmio e investimento, il conto deposito si caratterizza per il fatto che sulle somme depositate è previsto un tasso di interesse che può essere più o meno elevato a seconda delle varie proposte. Quest’ultima è un’altra importante differenza con il conto corrente in cui, di norma, non vengono maturati interessi, se non un tasso minimo in determinate casistiche.
Generalmente i conti deposito non sono gravati da spese di gestione, ma sono comunque sempre dovute le ritenute sugli interessi maturati e l’imposta di bollo.
Calcolare il guadagno che si può ottenere depositando del denaro sul conto deposito è piuttosto semplice; la formula matematica è la seguente: (C*t*g)/36500 dove C sta per “capitale depositato”, t sta per “tasso di interesse lordo”, g sta per “giorni di deposito”.
Una volta effettuato questo calcolo conosceremo l’importo lordo degli interessi sul quale è necessario calcolare una ritenuta fiscale del 26%; dagli interessi lordi è quindi necessario sottrarre la ritenuta fiscale e altre eventuali spese (per esempio l’imposta di bollo), fatto ciò conosceremo il guadagno netto ottenuto sulla somma depositata.
Molte banche sul loro portale mettono a disposizione un comodo simulatore online che effettua rapidamente il calcolo del rendimento netto: è quindi sufficiente inserire l’importo e scegliere il tempo di deposito.
Conti di deposito liberi e vincolati
Esistono due forme principali di conto deposito: vincolato e non vincolato.
Il conto deposito non vincolato è uno strumento finanziario che si caratterizza per il fatto che il titolare è libero di movimentare le somme depositate in qualsiasi momento lo decida, a seconda delle sue necessità, senza dover pagare penali di alcun tipo.
Diverso è il caso del conto deposito vincolato, in questo caso, infatti, le somme depositate sono sottoposte a un vincolo temporale stabilito al momento della stipula del contratto e che può essere più o meno lungo (per esempio 6, 12, 24, 36 mesi ecc.). Durante il periodo di vincolo il cliente non può movimentare le somme, motivo per cui, rispetto al conto non vincolato, è previsto un tasso di interesse più elevato.
Inoltre, è necessario precisare che il tasso di interesse offerto dai conti deposito è fisso e non sarà quindi influenzato dall’andamento dei mercati.
Per quanto riguarda il conto deposito vincolato, è opportuno sottolineare come, in caso di necessità, il cliente ha sempre la facoltà di richiedere lo svincolo delle somme; tale operazione comporterà però il pagamento di una penale o la corresponsione di un tasso d’interesse inferiore, la cui entità varia a seconda dei diversi istituti di credito.
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