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Salute

Nuove frontiere di riabilitazione per il Parkinson al San Camillo di Torino

Una delle attenzioni che il Presidio Sanitario San Camillo ha introdotto per la rieducazione dei pazienti affetti da Parkinson è la possibilità di includere nel percorso le figure dei familiari e del caregiver

Gabriele Farina

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TORINO – La Giornata Mondiale del Parkinson – World Parkinson’s Day (WPD) ricorre l’11 aprile, giorno della nascita del dott. James Parkinson, primo al mondo a individuare, studiare e dettagliare nel 1817 la condizione medica che porta il suo nome.

La malattia di Parkinson, oggi, è la malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l’Alzheimer, con circa dieci milioni di persone in tutto il mondo che attualmente convivono con questa malattia. Solo nel nostro Paese sono circa 230 mila le persone affette dal Parkinson, in maggioranza uomini (sei su dieci): una cifra purtroppo destinata a raddoppiare entro il 2030, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. (Fonte: ISS)

A oggi non si conosce una cura per la malattia di Parkinson, tuttavia esistono diversi trattamenti che possono controllarne i sintomi e aiutare i pazienti a convivere al meglio con la malattia.

La sperimentazione al san Camillo

Il Presidio Sanitario San Camillo di Torino è da sempre all’avanguardia nel trattamento e nella riabilitazione dei pazienti affetti da Parkinson, e prosegue con un approccio riabilitativo sempre più innovativo, con l’introduzione di nuovi percorsi di rieducazione e riabilitazione studiati da un’équipe di specialisti, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, neuropsicologi, terapisti occupazionali e infermieri altamente specializzata sul tema.

Il riconoscimento del Presidio Sanitario San Camillo come punto di riferimento per il trattamento della malattia di Parkinson è confermato anche dalla partecipazione del dottor Pietro Bottino, autorevole medico del Presidio al Convegno annuale sulla Malattia di Parkinson organizzato dall”Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte e dall’Associazione Italiana Parkinsoniani – Sez. G.Cavallari di Torino in occasione della Giornata mondiale per la Malattia di Parkinson.

La chiave dei progetti di riabilitazione dedicati al Parkinson attivati dal Presidio Sanitario San Camillo è, come da filosofia della struttura, quella della massima attenzione al benessere del paziente, obiettivo che si raggiunge non solo con le cure ma anche con la costruzione di un ambiente sereno, positivo e, nel caso di alcuni percorsi dedicati al Parkinson, perfino divertente.

“L’équipe multidisciplinare del San Camillo da anni si occupa della presa in carico del paziente con malattia di Parkinson”, spiega la dottoressa Cristina Destefanis (fisiatra del Presidio Sanitario San Camillo). “Il Presidio ha in atto una collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino per progetti di ricerca all’avanguardia. Grazie agli investimenti sulla formazione dei professionisti siamo in grado di proporre approcci fortemente innovativi”.

I progetti

Il programma Power Moves!
Il programma Power Moves! È uno specifico percorso fisioterapico, volto a contrastare gli effetti del Parkinson che rendono i movimenti più lenti, rigidi e difficoltosi. Si tratta di una specifica attività di attivazione muscolare, seguita da terapisti professionisti, che può essere effettuata in coppia o in piccoli gruppi, allenando la mobilità in maniera divertente.

Danzaterapia
Lo stesso principio – la serenità e il divertimento del paziente nel trattamento della malattia – è quello che muove il percorso di Danzaterapia del Presidio Sanitario San Camillo: un’attività che stimola il piacere psicofisico e l’iniziativa motoria della persona in un contesto ludico e relazionale con proposte di allenamento sul ritmo, su schemi dinamici e sul movimento, così da tornare a sentire il controllo sul proprio corpo.

Teleriabilitazione
Il Presidio Sanitario San Camillo introduce anche un programma innovativo per il mantenimento delle abilità acquisite: si tratta di un percorso di dieci sedute online con il fisioterapista presente in collegamento a guida delle proposte terapeutiche. Un modo per proseguire il dialogo con il paziente anche mentre è nella comodità della sua abitazione, rendendolo sempre più autonomo nell’allenamento utile a mantenere le funzioni di movimento.
Il percorso di rieducazione (anche per i caregiver)

Una delle attenzioni che il Presidio Sanitario San Camillo ha introdotto per la rieducazione dei pazienti affetti da Parkinson è la possibilità di includere nel percorso le figure dei familiari e del caregiver, che sono fondamentali per il benessere del paziente. Per questo, all’interno del progetto, il San Camillo propone specifici incontri formativi e psicologici destinati a loro.

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