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Ambiente

Uno studio del Politecnico ha monitorato i valori di biossido di azoto in Valle di Susa

Una ricerca del Politecnico di Torino ha analizzato la concentrazione di NO2 nell’aria che si respira ad Avigliana e in Val di Susa

Gabriele Farina

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AVIGLIANA – Sono stati resi noti i risultati del progetto di ricerca condotto in Valle di Susa nel 2023 dal Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino sulla qualità dell’aria. Il monitoraggio delle concentrazioni di biossido di azoto si è svolto in 13 punti del territorio di Avigliana (dal Castello al centro storico al Lago Grande, ma anche nelle borgate) con un’accurata raccolta dei dati rilevanti, all’interno di un progetto di ricerca sulla valutazione e diffusione dell’NO2 in una vallata alpina. Il biossido d’azoto è infatti un inquinante dell’aria esterna, originato prevalentemente dal traffico veicolare. Il progetto è stato coordinato da professori e ricercatori universitari: dalla responsabile scientifica del progetto, la professoressa Marina Clerico e dai ricercatori Davide Gallione, Nicole Mastromatteo e Vincenzo Vaccaro. La ricerca, che ha fatto proprio il concetto di Citizen-science, è stata svolta in parallelo alla raccolta dati effettuata a Torino dall’associazione Torino respira.

“Questo monitoraggio puntuale – commenta Stefano Ditella, assessore all’Ambiente del comune di Avigliana – ci ha permesso di avere un quadro chiaro della situazione dell’inquinamento da NO2 sul nostro territorio, che stando ai dati si dimostra migliore rispetto all’area metropolitana di Torino. Ci sono comunque ancora margini di miglioramento e le politiche dell’Amministrazione continueranno a essere indirizzate alla promozione della mobilità sostenibile e alla tutela della salute pubblica”.

Le rilevazioni

Durante il periodo di monitoraggio, svolto l’anno scorso nei mesi di febbraio-marzo 2023 sono stati posizionati campionatori passivi per la misura dell’NO2 in aree molto diverse tra loro: urbane, rurali, naturali. In particolare delle 158 fialette, 9 sono state posizionate all’interno dell’area metropolitana della città di Torino; 65 all’interno di aree urbane in Comuni come Avigliana, San Giorio, Bussoleno, Almese, Condove, solo per citarne alcuni; 52 sono i punti rappresentativi di aree rurali, mentre 22 punti sono indicativi di aree naturali.

Le concentrazioni di biossido di azoto sono state misurate attraverso fiale assorbenti, inviate successivamente in laboratorio per le analisi. Nel Comune di Avigliana sono stati posizionati 13 campionatori, di cui 10 con esito idoneo alla valutazione, nei diversi luoghi indicati in tabella.

Le norme europee

Secondo le norme europee oggi in vigore, il valore limite annuale per la protezione della salute umana per l’NO2 è pari a 40 microgrammi per metro cubo. Ad Avigliana il valore misurato e ponderato per il confronto con la media annuale è stato di 12,54 μg/m3 – il più basso in via Monte Cuneo di 6,80 μg/m3 e il più alto in via della Repubblica (all’altezza di corso Laghi in zona piazza del Popolo – di 17,31 μg/m3), quindi al di sotto dell’attuale valore limite annuale. La normativa europea in vigore è però del 2012 e secondo la più recente direttiva Ue del 2023 (non ancora in vigore) il limite da non superare si è dimezzato a 20 μg/m3. Un ulteriore abbassamento si avrà richiamando (come obiettivo a cui tendere) i valori guida annuali indicati dall’Organizzazione mondiale per la Sanità, pari a 10 μg/m3.

I dati

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