Cultura
Francesco D’Alessio mette aNUDO le paure dei personaggi (e attori e attrici) durante l’occupazione tedesca
La storia si sviluppa intorno a sette personaggi, ognuno con il proprio passato, fatto di segreti mai svelati e fobie represse
TORINO – Mercoledì 17 aprile, alle ore 21, debutta in anteprima nazionale al Teatro Astra di Torino (via Rosolino Pilo 6) aNUDO, nuova produzione RtaMovie, per la regia di Francesco D’Alessio. La drammaturgia è firmata dallo stesso D’Alessio, Lorenzo Li Calzi e Gabriele GB Pellegrino. In scena, giovani e talentuosi attori del panorama torinese e milanese: Melania Allasia, Giulia Cerino, Gaia Contrafatto, Luca Di Gioia, Davide Gaudiosi, Manuela Marascio e Francesco Santarelli.
Uno spettacolo di nudo integrale, che mette in scena il dramma dell’occupazione tedesca nel settembre 1943. Siamo a Torino, all’interno di un bordello del centro città: un gruppo di persone si ritrova bloccato nelle cantine, senza apparente via d’uscita, costretto a condividere per lunghe ore uno spazio angusto e claustrofobico, mentre tutto, là fuori, è in fiamme.
La storia
La storia si sviluppa intorno a sette personaggi, ognuno con il proprio passato, fatto di segreti mai svelati e fobie represse, che emergono nel momento in cui tutti, uomini e donne, sono indotti a spogliarsi, non solo fisicamente, ma anche emotivamente, abbandonando ogni copertura e barriera difensiva. Mentre i bombardamenti fanno tremare le fondamenta del luogo, le maschere sociali crollano, rivelando la vera natura di ciascun individuo.
Il conflitto esterno si riflette, così, nel conflitto interno, poiché il gruppo lotta per trovare un senso di unità e solidarietà che li conduca a un’impalpabile salvezza. Tra momenti di tensione, rabbia e disperazione, emergono legami inaspettati e sorgono questioni profonde sulla vita, la libertà e la speranza. Un microcosmo sotterraneo in cui i personaggi sono costretti a confrontarsi con le loro paure più profonde, svelando la fragilità e la forza della natura umana. Riusciranno a riemergere da questa esperienza trasformati, o saranno intrappolati per sempre nei loro tormenti interiori?
aNUDO nelle parole del regista
aNUDO è uno spettacolo coinvolgente e incalzante, che eleva la contingenza della seconda guerra mondiale a questione universale, capace di superare il tempo e lo spazio per suscitare, ancora oggi, interrogativi e riflessioni sulla caducità dell’esistenza umana.
“L’ambientazione dei bombardamenti su Torino, durante la seconda guerra mondiale, offre uno sfondo drammatico e carico di tensione. – racconta Francesco D’Alessio – Questo contesto può essere utilizzato per esplorare la vulnerabilità umana, la tragedia e le conseguenze devastanti della guerra. La scelta di avere attori completamente nudi in scena è una provocazione tesa a stimolare la riflessione del pubblico. La nudità può essere utilizzata per rappresentare la vulnerabilità, l’autenticità e la trasparenza dei personaggi di fronte alla brutalità della guerra. Ma l’uso della nudità è anche una sperimentazione artistica volta a rompere schemi e convenzioni teatrali, con l’intento di raggiungere un’emotività espressiva più autentica. La nudità può diventare specchio dell’umanità senza maschere o barriere, che si confronta con un evento così drammatico e significativo come la guerra. La combinazione di un contesto storico intenso con la nudità degli attori è pensata per creare un coinvolgimento emotivo profondo nel pubblico: l’insieme può rendere l’esperienza teatrale più immediata, intensa e coinvolgente, spingendo gli spettatori a riflettere sulla condizione umana e sulla fragilità della pace”.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese