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Società

A Torino la poesia contro ogni forma di discriminazione, violenza, genocidio e guerra

Si svolgerà giovedì 21 Marzo ore 15:00 a Palazzo Nuovo attorno alla scultura “Eco” di Marc Didou

Gabriele Farina

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TORINO – Si svolgerà giovedì 21 Marzo ore 15:00 a Palazzo Nuovo, via Sant’Ottavio 20, Torino (attorno alla scultura “Eco” di Marc Didou) in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, il flashmob contro ogni forma di discriminazione, violenza, genocidio e guerra, nel silenzio e nell’indifferenza del mondo e soprattutto delle potenze mondiali. Protagonisti dell’azione poetica saranno i torinesi Domenico Mungo, Helen Ester Nevola, Max Ponte e Valerio Vigliaturo.

La protesta si svilupperà attraverso poesie e testi contro discriminazioni, violenze e guerre (in Ucraina, Russia, Striscia di Gaza, Siria, Kurdistan, Iraq, Afghanistan, Birmania, Armenia, Yemen, Cina, Tibet, Malesia, Africa, Venezuala, Messico, Cuba, Haiti, ecc), genocidi ai danni dei popoli uiguri, armeni, curdi, palestinesi.

Il monologo sugli ebrei di Pier Paolo Pasolini

Il titolo “Nel candore della barbarie” è tratto dal “Monologo sugli ebrei” che Pier Paolo Pasolini scrisse dopo un episodio di minaccia neofascista antisemita verificatosi nel 1962 nell’ex ghetto di Roma, le stesse strade che avevano visto nel 1943 il rastrellamento di oltre mille ebrei di Roma per la deportazione ad Auschwitz. L’episodio divenne significativo perché i giovani ebrei affrontarono la violenza e decisero di proteggere e riconquistare le strade del ghetto (rifiutando lo stereotipo del vittimismo passivo che si era diffuso insidiosamente dopo l’Olocausto). Pasolini, che aveva vissuto nel ghetto tra il 1950 e il 1951, fu testimone di questo atto straordinario di resistenza ebraica.

Dicono gli organizzatori:

Dopo la denuncia del Sudafrica che ha accusato Israele di aver violato la Convenzione sul genocidio del 1948 nella Striscia di Gaza, il 26 gennaio la Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha chiesto a Israele di ricorrere a tutte le misure in suo potere per consentire l’afflusso di aiuti umanitari a Gaza e di “prevenire possibili atti di genocidio”. Prevenire?!? È stato un provvedimento d’urgenza dal valore meramente politico che non ha intimato alle parti di cessare le ostilità. Non esistono morti di serie A e di serie B. Giusto condannare senza se e senza ma gli attacchi del 7 ottobre 2023 da parte dell’organizzazione terroristica Hamas in cui 1.200 israeliani (compresi anziani e bambini) sono stati massacrati nel più sanguinoso attacco della storia dello Stato ebraico, e centinaia di donne sono state brutalmente violentate con una crudeltà inaudita.

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