Interviste
La storia del trasporto pubblico a Torino in un libro di Pier Luigi Bassignana
L’intervista con l’autore Pier Luigi Bassignana
TORINO – Dal tramway al filobus, dalla monorotaia di Italia 61 alla lunga storia della metropolitana, sono tante e curiose le storie che raccoglie Torino in carrozza, il libro delle Edizioni del Capricorno con cui Pier Luigi Bassignana racconta la storia del trasporto pubblico a Torino.
Il volume tratta un tema interessante e contribuisce a raccontare un pezzo importante della storia di Torino. Aprendo il libro si viene immediatamente colpiti dall’abbondante corredo fotografico che ci riporta a tempi lontani regalandoci anche alcune chicche davvero notevoli.
Il racconto di Bassignana è tematico. Si parla dell’evoluzione rapidissima dalle carrozze agli omnibus, ai tramway ai tram elettrici, con la ricostruzione delle licenze e delle società che gestirono le prime linee. Un capitolo è dedicato alle funicolari di Superga e dei Cappuccini. Poi ovviamente della monorotaia di Italia 61 e della sua mancata evoluzione. Molto interessante il capitolo dedicato alla storia del traforo del Frejus e quello sulle prime ferrovie in uscita da Torino. Utile la ricostruzione sulla lunga storia della metropolitana ed anche quella sulla Tav per Lione.
Non mancano, e sono tutte da godere, piccole vicende di persone legate ai tram cittadini e ai treni che da Torino andavano, per esempio, alle colonie, o a Torino arrivavano durante la grande immigrazione dal sud Italia. Insomma un volume da gustare con calma per lasciarsi avvolgere da un pezzo importante della storiaa della città.
Intervista con Pier Luigi Bassignana
Una bella ricostruzione della storia del trasporto pubblico a Torino. Come è nato questo libro?
Il volume “Torino in carrozza” rientra in un progetto che sto sviluppando da diversi anni inteso a raccontare la vita dei torinesi negli ultimi 100-150 anni. Questo è il nono volume della serie.
Quali sono state le fonti della ricerca?
Per realizzarlo ho utilizzato ricerche effettuate in passato da altri studiosi, biografie varie, monografie aziendali e la cronaca cittadina de La Stampa.
Il corredo fotografico è molto affascinante. Cosa raccontano queste immagini?
Le immagini consistono prevalentemente in cartoline, fotografie di mia proprietà e fotografie dell’Archivio Storico della Città di Torino.
Torino, per ragioni storiche, fu una delle prime città italiane a dotarsi di un sistema di trasporto pubblico. Come inizia questa storia?
Il regno di Sardegna è uno dei primi stati italiani a costruire la ferrovia. Al momento dell’unificazione nazionale è tra gli stati preunitari quello che ha la rete ferroviaria più estesa.
Si parla anche di mezzi di trasporto dimenticati, come la monorotaia di Italia 61 e la funicolare del monte dei Cappuccini. Che storie raccontano queste due strutture?
E’ una storia, almeno nel caso della monorotaia, di ordinaria insipienza unita a scarsa lungimiranza. Se fosse rimasta in servizio, e prolungata come era nelle premesse oggi Torino potrebbe disporre di una linea di servizio per gli ospedali che gravitano in quella zona e di facile accesso per residenti e turisti al parco del Valentino.
Ho trovato particolarmente interessante il capitolo dedicato al traforo del Frejus. Un investimento enorme per un’opera all’epoca futuristica?
A differenza della monorotaia il Fréjus è stato forse l’operazione più lungimirante effettuata dai governanti del regno di Sardegna, Cavour e Paleocapa in primis. Nelle loro intenzioni l’apertura dell’istmo di Suez poteva fare di Genova il più importante porto del Mediterraneo e la ferrovia del Fréjus avrebbe consentito di inviare le merci là sbarcate in tutti i paesi del nord Europa.
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