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Cultura

Al Mufant di Torino la mostra “Gundam: tecnologia ed evoluzione di un’icona giapponese”

Il percorso è arricchito inoltre dagli omaggi a Gundam dell’artista Massimiliano Gissi e del fumettista Toni Viceconti

Redazione Quotidiano Piemontese

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Torino – Sabato 16 settembre, al MUFANT inaugura la nuova temporanea “Gundam: tecnologia ed evoluzione di un’icona giapponese”, dedicata ad uno dei più noti mecha dell’animazione nipponica.

Nato dalla mente di Yoshiyuki Tomino nel 1979, Mobile Suit Gundam porta una rivoluzione nel mecha, un sottogenere del fantascientifico che esordisce in Giappone e che ha come protagonisti grandi macchinari guidati da esseri umani.

Gundam, a differenza dei suoi predecessori, non è un robot invincibile e inarrestabile, ma una macchina che si può rompere e che può fallire: un real robot guidato da un ragazzino quindicenne nel contesto di una guerra spaziale tra umani, una storia dalle tinte sociali ancora attualissima, dove non è sempre il bene a vincere e dove vittime innocenti perdono la vita lasciando che lo spettatore si domandi, come gli autori: “Perché gli uomini continuano a farsi la guerra?”.

La mostra intende portare l’attenzione su un particolare aspetto, probabilmente un unicum nel panorama dei format di intrattenimento per ragazzi: con l’accrescersi del successo internazionale dell’anime, Gundam è diventato simbolo e testimonial del Giappone nel mondo.

È questo fenomeno che porta, ad esempio, nel 30° anniversario dalla nascita, alla realizzazione nella capitale giapponese di un Gundam di 18 metri per sponsorizzare la candidatura di Tokyo alle Olimpiadi del 2016. Un colosso in fibra di vetro ed acciaio in scala 1:1 rispetto all'”originale” della serie TV.

Il Giappone per rappresentare se stesso in eventi così rilevanti a livello internazionale sceglie Gundam.

Il secondo livello di lettura del percorso espositivo, per il pubblico più specialistico, è costituito dall’evoluzione del design del mecha, dai primissimi modelli “squadrati” degli esordi alla tecnologia più raffinata dei contemporanei.

La mostra, prodotta dal MUFANT e realizzata sotto la direzione artistica di Silvia Casolari e Davide Monopoli, espone oltre 30 rari modelli Gunpla – Gundam Plastic Model – dalla collezione di Cristian Carlone, che cura anche il percorso espositivo.

Fin dal 1980 i Gunpla hanno conosciuto un enorme successo in Giappone e nel mondo, divenendo il prodotto leader dei kit da assemblare e collezionare, tanto da rappresentare il 70% del mercato modellistico in plastica: dal 1980 al 2022 i Gunpla hanno venduto quasi 1 miliardo di pezzi, con oltre 2.000 modelli diversi.

Negli ultimi quarant’anni il design si è sviluppato fino ad arrivare alla complessa ingegneria che vediamo nei modelli dei giorni nostri.
Gundam, come anticipato, non è soltanto un “giocattolo” in Giappone: icona culturale e tecnologica, la sua influenza è tale da aver raggiunto lo status di simbolo della nazione; è stato, per fare solo alcuni esempi, l’ambasciatore nipponico durante l’Expo mondiale di Dubai del 2020 e alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo del 2021.

Il fatto che un paese ricchissimo di storia, tradizioni e simboli abbia scelto proprio Gundam come uno dei suoi testimoni verso il resto del mondo, è la dimostrazione di come un “cartone animato” abbia trasceso il suo valore di intrattenimento e sia entrato nella coscienza di un’intera nazione.

La mostra è pensata per coinvolgere sia i curiosi, che si approcciano per la prima volta a questo tema, sia gli appassionati, che si ritroveranno nell’aspetto più “feticistico” del design del mecha, ma anche chi si interessa agli aspetti mediatici, sociologici e antropologici del fantastico contemporaneo: non solo gunpla, ma anche stampe, vinili, settei e memorabilia.

Il percorso è arricchito inoltre dagli omaggi a Gundam dell’artista Massimiliano Gissi e del fumettista Toni Viceconti.

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