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Cronaca

Sono quasi venti anni che si conoscono i rischi delle colate detritiche a Bardonecchia

La relazione di Arpa del 2004

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Bardonecchia – Dopo l’articolo relativo alla storia delle ricorrenti colate detritiche a Bardonecchia e in alta Valle Susa dal 7 agosto 2009 al 13 agosto 2023 i lettori ci hanno segnalato un precedente evento del Rio Frejus a Bardonecchia datato 6 agosto 2004 su cui Arpa Piemonte ha realizzato una dettagliata relazione in cui quasi 20 anni fa viene descritto il fenomeno in cui a fronte di precipitazioni registrate di modesta entità si sono prodotti effetti dannosi importanti che poi si è ripetuto in maniera disastrosa il 13 agosto 2023 :

La colata dell’agosto 2004, pur avendo destato preoccupazione per i danni che si sono verificati, non ha certo rivestito carattere di eccezionalità in quanto si inserisce in un quadro del dissesto ormai ben noto. Infatti, le notizie storiche ed i documenti tecnici più recenti indicano chiaramente che tali fenomeni si verificano con elevata frequenza, soprattutto nel periodo estivo (da maggio a settembre), procurando ogni volta danni di varia gravità
L’origine principale delle colate che interessano il bacino in esame risulta pertanto essere all’interno degli alvei, spesso intasati da abbondanti materiali sciolti in cui prevale la componente fine (limoso-sabbiosa), derivante dai processi di di-
sgregazione ed alterazione dei calcescisti ricchi in livelli filladici. Più in generale le principali aree di innesco sono localizzate dove si osservano contemporaneamente elevati valori di: volumi di materiale detritico,  pendenza delle aste torrentizie e aree sottese contribuenti al deflusso (analisi dell’area di drenaggio). Meno significativo pare, invece, l’innesco di colate detritiche a partire dai fenomeni gravitativi interessanti le coperture superficiali sui versanti.
In questo contesto, affinché si inneschino le colate, è necessario un apporto idrico sufficientemente elevato ed improvviso in grado di mobilizzare repentinamente grandi quantitativi di materiale, prelevati in più punti lungo il corso d’acqua.

In base alle considerazioni sopraesposte, la probabilità temporale di questi eventi subisce l’influenza di numerose variabili che, al momento attuale, sono di difficile valutazione e quantificazione. Infatti, per la comprensione dei meccanismi di innesco delle colate è necessario considerare sia le precipitazioni sia le caratteristiche del bacino in un modello assai complesso e dinamico che ha validità esclusivamente per il bacino indagato.

Allo stato attuale delle conoscenze, un’azione possibile ai fini di un’adeguata azione preventiva per la riduzione dei rischi nel territorio di Bardonecchia è la predisposizione di un sistema di preannuncio locale basato su una rete di strumenti (idrofoni, geofoni, ecc.) in grado di monitorare la propagazione di colate già innescate. Infatti, tale sistema è in grado di rilevare l’altezza idrometrica e la velocità della colata e, sulla base di parametri preventivamente calcolati e dei tempi di percorrenza stimati, di attivare sistemi acustici e visivi di allerta (ad esempio segnali semaforici ad impedire il traffico sugli attraversamenti).
Ciò ovviamente non può sostituire la necessaria opera di manutenzione degli alvei che principalmente deve riguardare il mantenimento e ripristino delle opere di sistemazione idraulica (briglie, soglie e difese spondali) e la pulizia del canale in
conoide, soprattutto in corrispondenza degli attraversamenti.

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