Cronaca
Massimo Segre indagato per abusivismo finanziario e bancario
Directa avrebbe intermediato crediti tra istituti senza averne l’autorizzazione.
Torino – Potrebbero esserci problemi giudiziari per Massimo Segre coautore della saga gossip torinese dell’anno insieme con la fidanzata Cristina Seymandi.
Secondo Repubblica è in corso una inchiesta della procura di Torino per abusivismo finanziario e bancario. La società avrebbe intermediato crediti tra istituti senza averne l’autorizzazione. A giugno la Guardia di Finanza ha perquisito la sede e ha messo sotto indagine otto persone tra cui Massimo Segre.
Directa Sim con un comunicato formale ha precisato che
Directa SIM, società attiva nel trading online e quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato di non essere sottoposta a indagine, dopo che stamattina La Repubblica ha scritto di un’indagine per “abusivismo bancario e finanziario” che coinvolgerebbe il presidente Massimo Segre e un altro importante amministratore.
La società – si legge in una nota – “prende atto che, da documenti notificati alla società nell’ambito di un procedimento giudiziario ancora nella fase di indagini preliminari risulta indagato, presso la Procura di Torino, il presidente, presumibilmente in relazione al ruolo apicale ricoperto”.
Directa SIM, insieme ai suoi amministratori, “ha garantito piena e totale collaborazione all’Autorità Giudiziaria e alle Autorità di Vigilanza e confida che emergerà nel corso delle indagini la totale estraneità del suo presidente” e precisa che “nessun altro attuale amministratore, né alcun manager o dipendente di Directa SIM, risulta allo stato indagato”.
L’oggetto delle indagini giudiziarie riguarda le attività svolte in riferimento a una parte dell’operatività di Directa con clientela istituzionale, mentre la clientela privata non risulta impattata in alcun modo dalla vicenda. Pur ritenendo lecita questa operatività, il CdA – in ottica di piena tutela di tutti i soggetti interessati – ha già messo in atto un piano che consentirà la rapida cessazione dell’attività in questione. Le iniziative intraprese non influiscono sulla solidità aziendale, avendo un impatto trascurabile in termini economici sul bilancio 2023 e 2024.
Secondo quanto riferisce La Repubblica, l’indagine ha preso in esame il periodo tra il 2019 e il 2022, quando Directa SIM si sarebbe di fatto comportata da banca, attuando un’ingente raccolta di risparmi, senza poterlo però fare. Decine di banche, di medio calibro, avrebbero dato in deposito a Directa SIM i risparmi dei loro clienti e la società avrebbe poi girato quei flussi di denaro ad altri istituti di credito che si trovavano bisognosi di liquidità. Un giro di affari quantificato in oltre 800 milioni di euro. Il guadagno sarebbe derivato dalla differenza tra gli interessi passivi e quelli attivi, e il sospetto è che ci fossero provvigioni per “segnalatori di pregio”.
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