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Ambiente

Wild Piemonte, intervista con Simone Siviero

Un viaggio tra piccoli sospiri di vita durante il quale sembra di potersi abbandonare al silenzio dei monti e dei boschi

Gabriele Farina

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Si chiama Wild Piemonte ed è una raccolta di racconti curata da Simone Siviero per Neos Edizioni. Quattordici piccole storie, “schizzi naturalistici d’autore”, come recita il sottotitolo. Gli autori ci portano nella natura piemontese raccontandoci sostanzialmente piante e animali, facendoci incontrare i protagonisti più classici della natura locale.

Così ci troviamo tra chi alleva capre ma vorrebbe allevare stambecchi, ci troviamo a volare tra gracchi e grifoni, ci troviamo ad incontrare i fiori della Valle Elvo, a scoprire la bardana o ancora a capire che ci si può innamorare dei licheni. Sapevate poi dell’esistenza della pianta inchiostro?

Un viaggio tra piccoli sospiri di vita durante il quale sembra di potersi abbandonare al silenzio dei monti e dei boschi. I racconti sono di Laura Antiquario, Fabio Balocco, Piero Belletti, Irene Borgna, Erika Chiecchio, Augusto Cotterchio, Luca Giunti, Eleonora Matarrese, Marzia Milano, Mimma Pallavicini, Mailing Pisano, Simone Siviero, Erik Vair, Marzia Verona. Con la prefazione di Emanuela Celona.

Simone Siviero, come è nata questa raccolta?

L’idea della raccolta è nata dalla volontà congiunta mia e dell’editore di provare a mettere su carta ciò che io e gli altri autori della raccolta facciamo per lavoro o per passione: raccontare la natura del Piemonte, cercando di avvicinare le persone alle meraviglie che celano i territori naturali dietro casa, perché è solo conoscendo, amando qualcosa che lo si può proteggere.

Leggendo i racconti veniamo portati nel silenzio dei monti e dei boschi del Piemonte. Che sensazioni incontriamo in questo viaggio?

La sensazione principale che traspare dalle pagine è senza dubbio la meraviglia che scaturisce dall’incontro con il selvatico (animale o vegetale che sia) e quel senso di vicinanza, di comunione con esso che nasce dall’imparare a conoscerlo.

Quali sono i temi dei racconti?

Il tema dei racconti è uno solo, colto in sfaccettature diverse: la biodiversità selvatica del Piemonte, che ogni autore ha raccontato a modo suo, chi concentrandosi su un animale, chi su una pianta, chi su un habitat.

Come sono stati scelti temi e autori?

Argomenti e autori sono stati scelti, oltre che in base alla capacità di scrittura, in maniera tale che i racconti coprissero, per quanto possibile, tutta la regione raccontando luoghi diversi.

Quali sono, a tuo avviso, le caratteristiche naturali della nostra regione più riconoscibili?

Il Piemonte è una regione molto biodiversa: parlare di caratteristiche naturali più riconoscibili significherebbe sminuire l’enorme varietà ambientale presente, che invece è un valore.

Quali sono invece la pianta e l’animale a cui sei più affezionato?

Domanda difficile. Così, al brucio, ti direi il gipeto, il cui volo, raro e magnifico, è una benedizione, e la betulla, regina dei boschi. Ma nel mio racconto ho parlato di tutt’altro.

Quanto è importante proteggere i nostri monti e la loro diversità naturale?

La difesa degli ambienti naturali e della biodiversità che li popola è di capitale importanza. Non possiamo farne a meno. È per questo che si è deciso di devolvere i diritti d’autore del libro all’associazione Pro Natura, che di tutela ambientale si occupa ormai da diversi anni. Chiudo, in merito, con una citazione del padre dell’etologia, Konrad Lorenz: “Ai rospi possiamo rinunciare, non fa niente, dice un famoso economista austriaco. Noi non possiamo rinunciare a niente! Per ogni specie animale e per ogni tipo di pianta che si estingue, diminuisce la stabilità dell’ecosistema e ci si avvicina alla morte dell’ambiente vitale di cui anche l’uomo è parte integrante.” (K. Lorenz, “Salvate la speranza”)

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