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Il Premio Nobel Muhammad Yunus a Cinemambiente Torino: vi spiego come creare un mondo a tre zeri

Gabriele Farina

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E’ stato illuminante e disarmate per la sua semplicità l’intervento di Muhammad Yunus nel corso della serata conclusiva di Cinemambiente 2023 al cinema Massimo di Torino. Il Premio Nobel per la pace, ideatore del Microcredito, si è presentato con il suo sorriso al pubblico del festival per raccontare cosa ha fatto, come lo ha fatto e come intende (detto in maniera diretta) cambiare il mondo.

Yunus ha raccontato che decise di realizzare il progetto del Microcredito (prestare minuscole somme di denaro, 5-10 dollari alla gente più povera del Bangladesh e poi di tutto il mondo) quando capiì che il sistema bancario mondiale era basato su principi errati. Le banche, spiega Yunus, prestano soldi a chi ha già soldi. Ma ad aver bisogno di denaro è chi i soldi non li ha. Chiese conto di questo sistema alle banche e gli venne risposto che non era possibile cambiarlo. Così decise di fare in prima persona quello che il sistema mondiale non era in grado di fare. E ci è riuscito.

Ora però Muhammad Yunus ha un progetto ancora più ampio: vuole cambiare l’idea su cui è impostato il mondo. Per farlo punta sul concetto dei tre zeri, che ha ben spiegato ieri sera a Torino: Zero Povertà, Zero Disoccupazione, Zero Emissioni.

Ovviamente sta ricevendo da ogni angolo del pianeta accuse di utopia, un progetto splendido ma assolutamente irrealizzabile. Ma Yunus ribatte che questa è la stessa risposta che gli è stata data quando ha ipotizzato la realizzazione del microcredito e così non si preoccupa e va avanti per la sua strada.

Come è possibile quindi realizzare un mondo a tre zeri?

Yunus non si scompone e parte dalle cose piccole, dai più piccoli, dai bambini e dai ragazzi. Sono loro a dover cambiare la mentalità del pianeta. Se un gruppo di cinque ragazzi si impegna, personalmente (è questo il punto) a vivere a tre zeri, il percorso è già partito. Il microgruppo si impegna a non usare plastica, a non usare combustibili fossili, a non inquinare, a creare le condizioni (una volta cresciuti) per creare posti di lavoro, minimi, piccoli, nel loro spazio locale. Assumeranno così, crescendo, un modo di vivere corretto e sostenibile, per loro e per gli altri.

Se avremo tanti piccoli gruppi di singoli che, personalmente, si impegnano a vivere in questo modo, allora si creerà una famiglia che vive a tre zeri, poi una piccola comunità (o tante piccole comunità), quindi una città, una nazione ed infine il mondo intero sarò, naturalmente, quasi inevitabilmente, un mondo a tre zeri: senza povertà, senza disoccupazione, senza emissioni inquinanti.

E’ evidente che la visione di Yunus è a lungo raggio, molto diretta nel futuro. Eppure è semplice, prevede un passo dopo l’altro e si basa su un concetto fondamentale: l’impegno personale di ogni singolo cittadino del mondo.

Se ognuno si preoccupa, personalmente, del benessere collettivo il risultato è assicurato. Se lo immagini, conclude Yunus, allora sei già sulla buona strada per realizzarlo.

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