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Ambiente

A Zoom Torino sono arrivati i Leoni

Gabriele Farina

Pubblicato

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Si ispira alla “Rupe dei Re”, una formazione rocciosa presente nella riserva del Masai Mara in Kenya – e protagonista
del lungometraggio Disney “Il Re Leone” – il nuovo habitat del Bioparco ZOOM Torino, recentemente inaugurato,
che ospita un gruppo di 3 leoni: Raican maschio proveniente da Zoo African Safari (Francia), e Inez e Iris ‒ sorelle
di 2 anni – nate e cresciute in Svezia1 e permette ai visitatori di conoscere da vicino una delle specie più rappresentative della savana africana.

La nuova area, che riproduce fedelmente l’ecosistema africano, si sviluppa su una superficie di 3.000mq ed è stata realizzata in 12 mesi grazie ad un team di 50 persone, utilizzando i più alti standard qualitativi di riferimento per i moderni giardini zoologici. Qui si trovano le tipiche formazioni rocciose africane, i kopjes, ricreate in scala 1:1,
oltre alla rupe centrale (la cui altezza varia dai 5 fino agli 8 mt) e ad una caverna. Così come i lunghi camminamenti
e le passatoie, posizionate a circa 6 mt dal suolo, tutti gli allestimenti e le strutture sono studiate per offrire ai
visitatori una prospettiva ogni volta diversa; sono ben cinque, infatti, i diversi punti di osservazione, che si
affacciano sull’habitat, e che permettono di vivere un’esperienza unica e coinvolgente.
Due ampie vetrate posizionate al piano del suolo permettono di vivere la “Lion Experience”, ovvero un incontro
ravvicinato con gli iconici felini, condotto e supervisionato dai keeper del parco.

I 3 leoni, così come tutti gli altri animali ospitati al parco, provengono da parchi zoologici europei grazie ad un programma di interscambio vigente tra strutture che fanno parte dellʼ Associazione europea EAZA. Gli esemplari, tutti giovani, formeranno un nuovo gruppo riproduttore.
Ogni giorno, inoltre, non mancano i talk “Il re della savana” durante i quali i biologi illustrano le particolarità̀
dell’habitat, dei suoi ospiti, e raccontano anche le curiosità che caratterizzano gli esemplari ospitato al parco. Un
modo differente per educare e sensibilizzare il pubblico sulle grandi tematiche che riguardano la tutela della
biodiversità, e il bracconaggio.

Ad oggi, nelle sei strutture zoologiche EAZA italiane sono solo 15 gli esemplari di leone presenti.
E per vivere un momento davvero indimenticabile, la “Savana Terrace”, punto di incontro tra l’habitat “Serengeti”
e il nuovo habitat “Masai Mara”, porta il visitatore a provare quello che tutti i grandi viaggiatori definiscono come
il “mal dʼAfrica”.

In occasione dell’arrivo dei leoni, inoltre, la Fondazione Zoom, in collaborazione con la Wildlife Initiative e la
Leopard Ecology and Conservation Foundation, è in procinto di avviare due studi di ricerca in situ (Namibia e
Botswana) per censire i leoni e monitorarne il comportamento per supportare ranger e organizzazioni locali per la
loro salvaguardia in natura.

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