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Cultura

Le marionette Grilli hanno una nuova casa a Torino, nasce Casa Gianduja

Gabriele Farina

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Sfrattato dall’Alfa Teatro un mese fa, Augusto Grilli aveva subito annunciato una nuova sede, senza però dare informazioni specifiche sul luogo, se non un generico “sarà dietro il Museo dell’Automobile”. Ora la conferma: la giunta comunale di Torino, su proposta della vice sindaca Michela Favaro, ha approvato la concessione dell’immobile comunale di via Pettinati 10 “all’Associazione Culturale Grilli Spettacoli Torino, in sostituzione dell’immobile ex Acquario-Rettilario di Parco Michelotti precedentemente assegnato”.

Addio quindi al progetto Mimat, il Museo internazionale della Marionetta che doveva sorgere proprio nel parco lungo il Po, per sposarne uno differente ma altrettanto ambizioso. “Il nuovo progetto culturale”, spiega lo stesso Marco Grilli, “prenderà il nome di Casa Gianduja. Un teatro-museo ma anche un laboratorio dedicato esclusivamente alle marionette, ai burattini e al teatro di figura. Uno spazio inclusivo volto a sostenere la cultura per bambini e famiglie coinvolgendo il territorio in attività ricreative e culturali”.

La struttura individuata è un fabbricato a un piano fuori terra della superficie di circa 1.200 metri quadrati, con area pertinenziale esterna sulla quale sono presenti una struttura in ferro e copertura in plexiglas, un vano che ospita un forno a legna e un basso fabbricato a uso magazzino. L’Associazione ha adattato il progetto alle minori dimensioni dell’immobile rispetto al Rettilario. All’interno sorgerà dunque un teatro di circa 90 posti e uno spazio-museo dove ci sarà un’esposizione aperta di marionette storiche curata dal papà di Marco Grilli, Augusto. “Il concept è quello di una casa: immaginate di entrare in un grosso appartamento dove dentro ci sono un teatro e uno spazio espositivo a vista a 360 gradi, con possibilità di essere visitato anche in orari diversi da quelli degli spettacoli”.

“Lo spazio è molto particolare”, sottolinea ancora Grilli, “ma si adatta perfettamente alle nostre esigenze. Non è grosso, è giusto. E i costi di gestione saranno di un terzo rispetto ai 50mila euro all’anno dell’Alfa Teatro”. “Adesso aspettiamo la concessione, poi avremo 30 giorni per presentare il progetto e dare il via ai lavori: aggiusteremo il tetto, ripenseremo i muri e gli spazi, con l’obiettivo di essere operativi nella primavera 2024.
Il mio sogno è farne una casa di quartiere per i bambini, un loro punto di incontro”.

“Accogliamo con grande entusiasmo la notizia di una futura prossima riconversione dell’edificio pubblico limitrofo al CTO, un tempo destinato a circolo ricreativo, da molti anni dismesso ed abbandonato a se stesso”, ha commentato il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano. “Assegnato alla compagnia “Ora sarà riconvertito in un nuovo polo culturale inclusivo, a beneficio del quartiere e di quanti vorranno trascorrere esperienze formative, attraverso progetti, laboratori, e spettacoli”.

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