Cultura
Libraccio porta al Salone del libro di Torino 50 rarità letterarie
50 rarità letterarie, in molti casi prime edizioni o volumi autografati, che ripercorrono tutta la storia letteraria del ‘900, da Calvino a Zola: Libraccio presenta al Salone del Libro di Torino una scelta di titoli imperdibili.
I volumi, disponibili sono esposti per la prima volta e raccolti in un catalogo curato dagli specialisti di Libraccio. Al termine del Salone, i libri del catalogo invenduti saranno a disposizione di appassionati e collezionisti nel negozio Libraccio di viale Romolo a Milano.
Da Italo Calvino a Ernest Hemingway, da Primo Levi a Victor Hugo: il catalogo raccoglie alcune tra le opere più amate degli autori più importanti nella storia della letteratura italiana e mondiale: un’occasione imperdibile per appassionati e collezionisti.
I 5 libri rari da non perdere che Libraccio porta al Salone del Libro di Torino (e le loro curiosità)
1) Canti Orfici di Dino Campana (Casa Editrice Tipografia F. Ravagli, Marradi, 1914)
Si tratta della rarissima prima edizione di uno dei libri più leggendari della storia della letteratura italiana. L’edizione è quella stampata dalla Tipografia Ravagli di Marradi nel 1914. Il libretto, un’opera che solo molto più tardi fu riconosciuta come tra le più significative della cultura e letteratura italiana del Novecento, fu pubblicato grazie al contributo di 44 marradesi, concittadini del poeta, che anticiparono centodieci lire.
Ancora oggi, i Canti Orfici rappresentano un libro unico: anzi, l’unico libro pubblicato in vita da Dino Campana, e continua a essere considerato uno dei casi poetici ed editoriali più dirompenti del ‘900.
Nell’ultimo censimento del 2014, Maini e Scapecchi sono riusciti a identificare 111 copie esistenti tra biblioteche pubbliche e private, la maggior parte delle quali mutile del frontespizio e della dedicatoria a Guglielmo II che Campana era solito strappare.
Questo esemplare, pur con qualche mancanza al dorso (senza perdita di testo), è tra i pochi completi del frontespizio e della dedicatoria.
2) Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino (Einaudi, Torino, 1947 – I coralli n.11)
La prima edizione di uno dei grandi classici del Novecento e il primo romanzo dello scrittore. Rifiutato per il Premio Mondadori in seguito a una pesante stroncatura di Giansiro Ferrata, il romanzo si aggiudicò (in ex aequo con Morte in piazza di Fabrizio Onofri) il Premio Riccione.
Così scriveva l’autore in una lettera a Silvio Micheli: “Secondo Pavese è bellissimo, secondo Natalia anche, secondo Ferrata è sbagliato, senza fantasia, scritto in gergo, pieno di convenzioni e non so cosa altro, secondo Vittorini così così, secondo Balbo il primo romanzo marxista, secondo i miei genitori un insieme di sconcezze che non capiscono come il loro figlio abbia potuto scrivere”.
3) Il salvacondotto di Boris Leonidovič Pasternàk (Izdatel’stvo Pisateley v Leningrade, Leningrado, 1931)
È la prima edizione del romanzo dello scrittore russo, impreziosita dalla rarissima dedica autografa dell’autore al frontespizio. Le dediche dello scrittore russo, Premio Nobel nel 1959, sono infatti pressoché introvabili e, in base alle ricerche Libraccio, non sono mai apparse nel mercato italiano.
Il salvacondotto, così tradotto nella prima edizione italiana che verrà pubblicata solo nel 1963 da Editori Riuniti, è la prima autobiografia dell’autore, scritta in un momento di forte inquietudine personale, sia artistica che politica. Infatti, i ricordi e le suggestioni degli incontri con scrittori e artisti che più influirono sulla sua formazione (Rilke, Skrjabin, Majakovskij) lasciano via via spazio a crescenti dubbi sul ruolo che la poesia e l’arte hanno avuto nel processo di rivoluzione ancora in atto, fino ad arrivare a un definitivo momento di rottura che coincide con il suicidio di Majakovskij (14 aprile 1930): un episodio tragico e imprescindibile per l’autore, ma anche per l’intero mondo culturale russo.
4) Poesie di Umberto Saba (Casa Editrice Italiana, Firenze, 1911)
Questo volume rappresenta l’esordio letterario di Umberto Saba e raccoglie componimenti scritti tra il 1903 e il 1910. Stampata a spese dell’autore, fu pubblicata nel novembre del 1910, ma uscì con la data dell’anno successivo.
5) Bïf§zf+18. Simultaneità e Chimismi lirici di Ardengo Soffici (Edizione della Voce, Firenze, 1915)
Questo volume di Ardengo Soffici è una rarissima prima edizione di uno dei libri più significativi del Novecento italiano, il famoso ‘libro giornale’ futurista, di cui sono censiti poco più di una decina di esemplari, che presentano quasi tutti varianti nelle immagini e nella colorazione della sovraccoperta.
Il volume, considerato universalmente (insieme al ‘libro imbullonato’ di Depero e alle due ‘litolatte’) come uno dei quattro libri futuristi più spettacolari e ricercati al mondo, raccoglie la raccolta di poesie Simultaneità e parolibere Chimismi lirici.
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