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Cultura

Al Mufant di Torino una mostra sul fumetto italiano di fantascienza

Gabriele Farina

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Verrà inaugurata il 13 maggio al Mufant, il Museo del Fantastico di Torino, la mostra “Alieni tricolore – alle origini del fumetto italiano di fantascienza”. La mostra racconta i primi vent’anni di storia del fumetto italiano di fantascienza – dalla seconda metà degli anni ’30 fino agli anni ’50 – a partire da due fenomeni decisivi per il diffondersi delle strisce a tema fantascientifico in Italia: l’arrivo degli eroi dello spazio statunitensi – Buck Rogers, Brick Bradford, Flash Gordon – e il diffondersi, nel trentennio precedente, della letteratura popolare periodica di genere avventuroso e poliziesco, da “Nick Carter” a “Buffalo Bill”, da “Lord Lister” a “Petrosino”.

La rassegna delle numerose pubblicazioni a fumetti che si sono succedute fino all’immediato dopoguerra vuole sottolinearne gli alti livelli qualitativi raggiunti grazie anche ad autori e disegnatori come Yambo, Cesare Zavattini, Federico Pedrocchi, i fratelli Cossio.
Si tratta di storie spesso capaci di superare l’estemporaneità di qualche numero, per affermarsi con sistematicità anche oltre i confini nazionali, è il caso di “Saturno contro la Terra”, tradotto e pubblicato anche negli Stati Uniti; oppure di “Virus”, il primo e italianissimo mad doctor, ideato da Federico Pedrocchi e disegnato da Walter Molino, pubblicato per diversi anni sulle pagine dell’”Audace” prima e di “Topolino” poi.

Stupiscono infine, per originalità e capacità di anticipare temi che diventeranno “classici” del genere fantascientifico, storie come “Una meravigliosa avventura” e “Il mondo in un albero”, viaggio avventuroso dentro la linfa di un albero, compiuto da protagonisti rimpiccioliti da un macchinario avveniristico, racconto che anticipa di quasi trent’anni “Viaggio allucinante” di Isaac Asimov.

La mostra, a cura di Davide Monopoli e Silvia Casolari e con le grafiche di Alessandro Grabowski, rimarrà aperta fino al 30 luglio.

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