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Cultura

I due volti della verità, intervista con Rocco Ballacchino

Gabriele Farina

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Torino, vigilia di Natale. Fa freddo e il giornalista Luca Moretti, come la birra, si trova invischiato in un nuovo caso suo maglrado (o quasi). E’ lui a trovare il cadavere di un uomo che avrebbe dovuto intervistare, una meteora musicale con un solo, grande, successo alle spalle.

E’ I due volti della verità, il nuovo noir di Rocco Ballacchino, Mursia, che ci porta in una Torino livida, gelida, molto presente con luoghi, spazi e sensazioni. Trovate qui la recensione completa del libro.

Rocco Ballacchino, torna Luca Moretti, come la birra. In che situazione lo incontriamo, dopo gli eventi di “Indagine parallela”?

Questa volta è invischiato nell’omicidio di una meteora musicale, tale Calippo, che, prima di morire, vorrebbe raccontargli alcuni dettagli inediti sulla sua sparizione artistica degli ultimi anni. Moretti accetta la sfida investigativa e prova a capire chi è il responsabile del delitto.

Nel romanzo il tema centrale è quello delle meteore musicali. Artisti che hanno avuto un solo grande successo e lo hanno pagato per tutta la vita. Sbaglio o mi sembra di leggere una certa empatia per i personaggi in questione?

Si, perché lo stesso tema può essere d’attualità anche per quanto riguarda l’ambito editoriale. Anche lì c’è il timore di sparire dopo un libro che ha venduto poco. Sarà un po’ autobiografico.

Altro tema importante è lo stalking, che ci mostri dal punto di vista quasi incredulo della vittima, quasi incapace di comprendere (a lungo) che la colpa non è proprio la sua…

Volevo provare a descrivere i meccanismi psicologici che regolano alcune relazioni malate. Le persone non interessate a una storia sentimentale hanno il sacrosanto di dire no e il rifiutato deve farsene una ragione. Tema difficile che spero di aver trattato con la giusta delicatezza.

Come mai Moretti odia il Natale?

Per il carattere, spigoloso e solitario, che ha non può amare il Natale. Sarebbe una contraddizione in termini.

Sullo sfondo una Torino livida, gelida, molto presente. Qual è il ruolo della città in questo romanzo?

E’ una città interessata solo al Natale, le persone hanno solo voglia di festeggiare dimenticando i problemi quotidiani, l’omicidio di Calippo compreso.

Il contraltare di Moretti è il commissario Caruso, quasi un personaggio da giallo italiano anni ’70. Ce lo racconti?

Si, è un simpatico poliziotto di origine napoletane dalla battuta pronta. Da qualche anno aspira al suo pensionamento che viene spesso rimandato, mandandolo in bestia. Ha un rapporto di amore/odio con Luca, il giornalista che si trova sempre tra le scatole quando si tratta di indagare.

Prossimo appuntamento con Luca Moretti, come la birra?

Non ho scritto ancora molto. Ho un’idea in testa. Vediamo se verrà alla luce. A volte anche le pause aiutano…

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