Ambiente
Per la Giornata Mondiale della Terra le fotografie di Max Hingel a Torino
Dagli incendi della regione di Chiquitania in Bolivia, una delle sfide socio-ecologiche più urgenti del nostro tempo. È in mostra a OFF TOPIC, da martedì 25 a venerdì 28 aprile, ‘PLAYING WITH WILDFIRE’ con oltre 20 fotografie di Max Hingel. In occasione dell’Earth Day, un’anteprima va inoltre in scena sabato 22 aprile, ai Giardini Reali di Piazza Castello, presso la Fontana delle Nereidi e dei Tritoni.
Venerdì 28 aprile anche un talk, preceduto dalla proiezione di un documentario, che dalle 18 racconta il più ampio progetto di ricerca finanziato dall’Arts and Humanities Research Council (AHRC) e sponsorizzato dall’Università di Glasgow e dall’Università di Newcastle, insieme alla docente Lorenza Fontana, responsabile del progetto e il fotografo Max Hingel.
‘Playing with Wildfire’ è il nome del progetto di ricerca che trae le proprie metodologie e tecniche dalla tradizione del Forum Theatre, che affonda le proprie radici nel “Teatro degli oppressi” del drammaturgo brasiliano Augusto Boal, per generare dialoghi di comunità in risposta ai più complessi conflitti culturali, politici e ambientali scatenati dagli incendi nella regione boliviana della “Chiquitania”, la sede di una delle più grandi foreste secche del mondo e immensamente vulnerabile agli incendi estremi.
Oltre 20 scatti del fotografo di Max Hingel indagano, in una anteprima della mostra, attraverso i volti dei protagonisti, alcune delle tragiche esperienze vissute, a causa dei grandi incendi, dalle comunità della regione di Chiquitania in Bolivia. Un’area che presenta oggi una delle foreste secche più grandi e meglio conservate al mondo, in un ecosistema altamente esposto agli incendi, dove le comunità della regione sono state e continuano ad essere profondamente colpite dall’intensificarsi di questo fenomeno. Gli incendi boschivi sono infatti una delle sfide socio-ecologiche più urgenti del nostro tempo, legate non solo all’aumento della temperatura e alla siccità prolungata causate dai cambiamenti climatici, ma anche ai cambiamenti delle attività umane, comprese le attività agricole, lo sviluppo delle infrastrutture, i cambiamenti demografici e l’urbanizzazione.
La dimensione multi-culturale dell’area della Chiquitania ospita indigeni, comunità contadine, insediamenti mennoniti, e abitanti appartenenti a gruppi etnici differenti. La migrazione rurale e l’espansione della frontiera agraria insieme ai nuovi grandi progetti infrastrutturali parallelamente all’endemica mancanza di risorse, provocano ogni giorno conflitti a bassa intensità tra diverse comunità con modalità differenti di gestione della terra e delle risorse, oltreché tra diverse comunità con pratiche culturali e visioni differenti di sviluppo.
Lorenza Fontana, nata a Novara, si è laureata a Torino e proprio da qui ha cominciato i suoi percorsi di ricerca e studio, che l’hanno portata in giro per tutto il mondo, e in particolare in america latina, fino a diventare studiosa e professoressa associata all’Università di Glasgow. Questo progetto di ricerca-azione, da lei coordinato, si evolve dal seminario al teatro quando nel marzo 2022 circa 28 partecipanti, provenienti da 22 comunità, si sono riunite in un workshop di cinque giorni, condividendo le proprie storie derivanti da esperienze vissute in occasione degli incendi boschivi.
Da queste storie sono nati quattro spettacoli del Forum Theatre in cui sette partecipanti al seminario sono stati selezionati per esibirsi in quattro comuni della Chiquitania. Dalle piazze principali delle città alle remote comunità rurali indigene e contadine questi spettacoli sono stati rappresentati 14 volte in differenti location, coinvolgendo oltre 800 persone. Nella tradizione del Forum Theatre, i membri del pubblico sono inoltre stati invitati a intervenire e salire sul palco per esplorare le possibili e future alternative ai conflitti presentati sul “palcoscenico”.
La mostra condivide quindi alcuni dei ritratti delle persone che hanno dato vita alla rappresentazione teatrale, le cui vite sono state profondamente segnate dagli incendi. I loro ritratti sono affiancati a scene dell’opera teatrale. La mostra vuole trasmettere l’urgenza e l’intensità di come gli incendi boschivi siano connessi ed interconnessi ad una fitta rete di problemi endemici: espropriazione della terra, corruzione istituzionale, gravi mancanza di servizi sanitari di base, fallimento delle infrastrutture sistemiche, estrema disuguaglianza, controversie politiche e molto altro.
Queste immagini raccontano storie di sopravvivenza e resilienza – di persone e comunità che sopportano e superano circostanze difficili e precarie, intensificate da ricorrenti crisi socio-ecologiche.
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