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Cultura

Puoi immaginare? Arriva Borgate dal Vivo 2023

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Puoi immaginare? Si presenta con una domanda l’ottava edizione di Borgate dal Vivo, che torna dal 1° luglio al 2 settembre con oltre quaranta eventi e una ventina di Comuni coinvolti sul territorio piemontese. Un festival che, forte delle radici consolidate grazie al lavoro costante delle edizioni precedenti, alza lo sguardo verso un orizzonte fisico e simbolico e si permette di guardare lontano e immaginare un futuro sorprendente, insieme al pubblico e ai territori che l’hanno accompagnato in questa crescita.

Senza immaginazione non esiste possibilità, e senza possibilità non c’è futuro. Così, nel 2016, l’associazione Revejo è partita da un festival letterario che portava nelle borgate della Val di Susa i grandi autori e le loro storie, ed è giunta agli oltre 6100 spettatori dell’edizione 2022, abbracciando non solo la valle dove è nata ma anche i territori di pianura, altre province piemontesi e arrivando nel capoluogo torinese. L’edizione 2023 riparte da questi numeri e dalla rete che li ha permessi, forte di un pubblico ormai fidelizzato ma anche consapevole che la crescita è elemento vitale, e ogni risultato raggiunto deve anche costituire il primo gradino di una nuova ascesa. Puoi immaginare?, il claim dell’edizione 2023, racchiude i fondamentali concetti di immaginazione, di possibilità, e vuole essere inoltre un invito a sognare e realizzare insieme questo futuro. Così come le otto edizioni di Borgate dal Vivo non sarebbero state possibili senza il pubblico e senza la rete di collaborazioni che da sempre sostiene il festival, allo stesso modo il futuro può realizzarsi solo se nasce da una visione comune, condivisa e quindi più forte.

Le collaborazioni

Il racconto di Borgate dal Vivo 2023 parte quindi dalle connessioni con enti e realtà che, anno dopo anno, si sono consolidate proprio grazie alle visioni e agli intenti comuni, in particolare il sostegno alla proposta culturale negli spazi periferici. Torna quindi il pluriennale legame con Occit’Amo, con cui saranno condivisi vari appuntamenti nelle vallate cuneesi, come il concerto di Paolo Fresu e Omar Sosa riuniti nel progetto Food a Dronero e quello della Bandabardò a Saluzzo, e prosegue la collaborazione con iI Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo (IM), nata nel 2022, che permetterà ad artisti di rilievo come Fabrizio Bosso e Massimo Popolizio in un omaggio a Chet Baker, o il duo Raphael Gualazzi e Simona Molinari, di esibirsi in entrambi i cartelloni, accrescendo la sostenibilità organizzativa di tali eventi.

A livello locale, si rinsalda invece il lavoro di rete con il territorio della Val di Susa e della cintura torinese, anche attraverso rassegne collaterali che ampliano il cartellone di Borgate dal Vivo. È il caso dell’Estate rivaltese voluta dalla Città di Rivalta di Torino, che accoglie al suo interno numerose proposte di Revejo, e della programmazione estiva di Scene dal Vivo, prosecuzione della rassegna cui Revejo collabora insieme all’Istituto Musicale Città di Rivoli “G. Balmas”. A queste si aggiunge la rassegna per famiglie “Storie in piazza Mistral” a Oulx, realizzata in collaborazione con la Fondazione Time2.

I luoghi del festival

Borgate dal Vivo nasce da e per i territori periferici, scegliendo di portarli con sé già nel nome. Negli anni il raggio d’azione del festival si è ampliato oltre le borgate, ma la scelta di riservare fette consistenti di programmazione a questi spazi non è solo un sostegno all’attività turistica, in particolare dell’alta e bassa Val di Susa. Revejo infatti, all’opera tutto l’anno con cartelloni teatrali, rassegne letterarie e proposte per famiglie, rivolge grande attenzione anche ai residenti, consapevole che lo sviluppo dei territori in cui agisce passa anche attraverso un’offerta culturale permanente ed economicamente accessibile.

È d’altro canto naturale, per un festival che guarda al territorio, inserire gli spettacoli come elemento di valorizzazione di ambienti naturali e architettonici già di per sé straordinari. Ecco quindi accendersi i riflettori sull’Arena romana di Susa, che accoglierà l’apertura del festival il 1° luglio con il concerto di Carmen Consoli, e l’ex Caserma Musso di Saluzzo. Ma sono anche in programma eventi a Chianocco, Alpignano, Condove, Mattie, tra gli altri, per un festival capillare che affianca ai grandi nomi una programmazione adatta a spazi accoglienti e più ristretti e proposte più intime.

Due gli spazi di grande rilievo e capienza, entrambi graditi ritorni: innanzitutto il Forte di Exilles, riaperto nel 2022 dopo un paio d’anni di chiusura proprio grazie a una cordata che ha visto Revejo come capofila, e che tornerà così a essere accessibile ai turisti ospitando inoltre un fitto programma di grandi eventi. Nel 2022 sono stati ottomila i visitatori della fortezza, italiani e stranieri, anche grazie al coinvolgimento dell’Associazione Amici del Forte che ha curato le visite guidate. E poi Chesal, 1805 metri di altezza, a Bardonecchia, che nel 2021 accolse la meravigliosa prima data del tour mondiale di Ludovico Einaudi, e che il 31 luglio ospiterà un’importante artista italiana il cui nome sarà annunciato nei prossimi giorni.

Teatro, musica, letteratura, circo: un festival senza confini artistici

Nato come festival letterario, Borgate dal Vivo si è ampliato a tutte le principali forme artistiche, dando origine a un cartellone variopinto capace di attrarre sempre nuovi spettatori. Il teatro e la musica sono le discipline più rappresentate, grazie anche alla capienza di spazi come il Forte di Exilles, che permette di accogliere nomi di richiamo e grande capacità attrattiva: è il caso di Luca Ward, attore e doppiatore, con il suo monologo Il talento di essere tutti e nessuno (14 luglio); e il nuovo spettacolo della Bandakadabra, una entusiasmante e imprevedibile commistione tra la brass band e la techno (4 agosto). Ma anche spazi di minore capienza, altrettanto ricchi di fascino e suggestione, possono diventare il contesto perfetto per momenti di spettacolo: è il caso di due novità assolute tra le location del festival come il castello di Chianocco, che ospiterà il concerto dei Birkin Tree (8 luglio), e il castello Corte Provana di Alpignano, che invece accoglierà l’omaggio di Federico Sirianni a Italo Calvino (9 luglio).

Nella programmazione tornano anche gli spettacoli di circo contemporaneo come Sic Transit, il 2 luglio all’Arena romana di Susa, dove le diverse discipline, dalla giocoleria alla danza aerea, sono al servizio di una riflessione ironica sulla società attuale. E non sparisce, naturalmente, la letteratura, rappresentata da autori di lunga amicizia con il festival come Enrico Camanni e Alessandro Barbaglia, ma anche dalla lettura de L’amica geniale affidata alla voce di Anna Bonaiuto, il 5 agosto ad Avigliana.

Un festival per il clima che cambia

Per un festival che si svolge all’aperto nei mesi estivi in territori spesso delicati ed esposti come quelli montani o pedemontani, la riflessione sul clima che cambia è quasi un dovere. Tra caldo estremo e siccità permanente inframmezzata da temporali di estrema violenza, la questione climatica non si limita alle difficoltà organizzative ma deve coinvolgere anche i contenuti. Torna quindi nella programmazione Mi abbatto e sono felice, spettacolo a impatto zero grazie al lavoro di Teatro a Pedali, in cui sarà il pubblico, pedalando su apposite biciclette munite di dinamo, ad alimentare il service audio e luci (21 luglio). La collocazione scelta è altrettanto significativa, l’ex discarica di Mattie. E torna anche l’appuntamento a Borgata Vazon (Oulx) con il climatologo Luca Mercalli sul tema “Cambia il clima, cambia la montagna” (6 agosto).

Un festival sostenibile, accogliente e accessibile

Borgate dal Vivo guarda all’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e lavora per integrarne gli obiettivi nella sua attività. Oltre all’attenzione nei confronti dei temi del cambiamento climatico, propone il programma su cartoline piantumabili e si impegna nella riduzione degli sprechi con modalità di prevendita senza biglietto cartaceo. Il lavoro di rete portato avanti da Revejo sostiene i rapporti sociali e ambientali positivi tra le zone urbane, periurbane e rurali, rafforzando la pianificazione dello sviluppo territoriale. Promuove inoltre, anche grazie ai partner, forme di turismo sostenibile e integrate con la cultura locale, che possano sostenere il lavoro e i prodotti tipici.

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Time2, nello staff di alcuni eventi saranno inseriti ragazzi con disabilità per mansioni specifiche scelte in base alle loro attitudini e preferenze (realizzazione di foto e video, accoglienza pubblico). Revejo lavora inoltre perché gli eventi del festival si svolgano in spazi privi di barriere architettoniche.

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