Salute
Il 14 aprile ricorre la Giornata mondiale della Malattia di Chagas
Il 14 aprile 2023 ricorre la Giornata mondiale della Malattia di Chagas: l’edizione di quest’anno è accompagnata dal motto “Cure universali e sorveglianza della malattia di Chagas dal primo livello di assistenza sanitaria”.
La Giornata mondiale della malattia di Chagas è stata dichiarata in occasione del 72° Incontro dell’Assemblea OMS del 20 maggio 2019 e viene celebrata il 14 aprile, giorno in cui il medico e ricercatore brasiliano Carlos Chagas, nel 1909, diagnosticò il primo caso umano della malattia su una bambina di due anni di nome Berenice.
La malattia di Chagas è poco conosciuta, nonostante si stimino 6/7 milioni di persone colpite in tutto il mondo. A causa dei movimenti migratori della popolazione latino-americana il Chagas non è solo presente nelle aree endemiche dei 22 paesi dell’America Latina, ma anche in Canada, alcuni paesi del Pacifico Occidentale e molti paesi europei tra cui da alcuni anni anche l’Italia.
La malattia di Chagas fa parte delle malattie tropicali dimenticate (NTD). Si stima che in tutto il mondo solo 1% delle persone affette abbia accesso alle cure sia perché non sanno di aver contratto la malattia sia perché sono pochi i centri che forniscono il trattamento e si occupano di ricerca attiva. Nel 2023, in Italia, gli unici ospedali di riferimento per il Chagas sono solo lo “Spallanzani” di Roma, il “Careggi” di Firenze, il “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, e il “Sacro Cuore Don Calabria” di Verona.
L’obbiettivo della giornata mondiale è quello di richiamare l’attenzione su questa patologia, cercare di attivare interventi che facilitino la diagnosi, soprattutto nelle donne sudamericane in età fertile riducano così il pericolo di contrarre la malattia nei nascituri, in un contesto non endemico come quello italiano e piemontese, al suo impatto sulla salute e, quindi, anche sul sistema sanitario regionale. Il promuovere, diffondere e rafforzare politiche sanitarie che tengano conto delle malattie tropicali neglette si inserisce nell’attuale sforzo di raggiungimento dei Sustainable Development Goals del 2030 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Gli obiettivi dell’OMS da raggiungere nel 2030 per l’eliminazione come problema di salute pubblica della malattia di Chagas sono fondamentalmente due: 1) l’eliminazione della trasmissione della malattia; 2) l’estensione del trattamento al 75% delle persone colpite (attualmente si stima che solo l’1% abbia accesso alle cure). Per il raggiungimento del primo obiettivo sarà necessario eliminare dalle abitazioni la cimice che trasmette il parassita, garantire a tutte le donne in età fertile la diagnosi precoce e il relativo trattamento così da evitare la trasmissione congenita e il controllo totale delle donazioni di sangue e di organi. Il raggiungimento del secondo obiettivo, quello di garantire il trattamento al 75% delle persone richiede il potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale e la formazione del personale di base che garantiscano l’accesso alla diagnosi a tutti. Sono obiettivi ambiziosi che impegnano non solo i paesi endemici dell’America latina, ma anche tutti i paesi non endemici verso i quali c’è stata una forte migrazione latino-americana negli ultimi decenni e dove la malattia di Chagas continua ad essere poco conosciuta, poco diagnosticata e non presa in carico dal sistema sanitario nazionale, come succede anche in Italia.
L’associazione Percorsi Intrecciati PINTRE con sede a Torino e l’Associazione per la Malattia Italiana per la Lotta alla Malattia di Chagas AILMAC con sede a Bergamo sono pronte a dare cuore, mani, tempo perché ogni famiglia, in particolare i bambini, siano curati e assistiti nella loro malattia, come ricorda anche la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Intrecciamo mille fili per un’unica tela, per una solidarietà senza confini.
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