Cittadini
Al Sant’Anna di Torino il racconto dei medici specializzandi in Ginecologia e Ostetricia tornati dalla missione in Turchia
Mercoledì 4 aprile 2023 all’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino si racconterà l’esperienza dei medici specializzandi in Ginecologia e Ostetricia che sono tornati dalla missione in Turchia, svoltasi in seguito al devastante terremoto che ha colpito la popolazione nella notte del 5 febbraio. Tutto questo verrà ricordato e raccontato in un incontro che si terrà in data domani alle ore 14,30 nell’Aula Delle Piane dell’ospedale Sant’Anna (via Ventimiglia 3).
Una missione piemontese, un progetto pilota nel coinvolgimento di medici specializzandi tra la Struttura Maxiemergenza 118 e la Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Sant’Anna e dell’Università degli Studi di Torino.
Circa 40 visite al giorno, più di 30 nascite e di famiglie che hanno vissuto una parentesi felice durante uno dei periodi più bui della loro vita.
Il senso di gratitudine e riconoscenza verso il popolo italiano è stato grande, al punto che uno dei neonati, per decisione dei genitori, porta il nome di Sergio Mattarella.
Dal 15 febbraio si sono succedute due spedizioni: la prima ha contribuito al montaggio ed all’avvio dell’ospedale da campo EMT2-ITA (Emergency Medical Team2 ITA-Regione Piemonte), la seconda è terminata con il passaggio di consegne al team sanitario locale che, a partire dal 18 marzo, offre assistenza sanitaria alla popolazione attraverso le strutture, i macchinari ed i rifornimenti dell’ospedale che sono stati interamente donati alla Turchia.
Un ospedale da campo, ma attrezzato in maniera meticolosa, secondo gli standard del WHO: la sala operatoria, la sala parto, il laboratorio analisi, la radiologia con possibilità di fare radiografie, il reparto di degenza, il pronto soccorso con la sala per i codici rossi e l’altra per le urgenze minori.
Il team ginecologico-ostetrico ha collaborato con pediatri, urgentisti, ortopedici, chirurghi, anestesisti, tecnici, infermieri, ingegneri e volontari del coordinamento regionale della Protezione Civile a prestare aiuto e primo soccorso a più di 5300 persone in soli 30 giorni di attività.
La presenza dei ginecologi-ostetrici nel campo tendato è diventata in pochi giorni punto di riferimento per centinaia di donne che, in una sola notte, si sono ritrovate senza servizi e personale sanitario ed hanno perso la possibilità di ricevere un’assistenza adeguata durante uno dei momenti più delicati della loro vita, come la gravidanza, ma non solo.
Sono state visitate e prese in carico donne di tutte le età che richiedevano consulti, visite, accertamenti o anche solo umane rassicurazioni.
Circa 40 visite al giorno, più di 30 nascite e di famiglie che hanno vissuto una parentesi felice durante uno dei periodi più bui della loro vita.
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