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Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo: per il personale sanitario un protocollo sul movimento attivo, per superare lo stress post covid
L’ospedale Croce e Carle di Cuneo, polo di riferimento dell’area sovra zonale Piemonte sud-ovest rimasto al centro dell’emergenza covid con i suoi 100 posti letto per i pazienti colpiti dal virus, vive oggi le problematiche legate alla riorganizzazione del post pandemia e agli strascichi, ancora evidenti nelle menti e nei corpi del personale sanitario, dello stress accumulato durante la crisi sanitaria.
L’Azienda Ospedaliera ha quindi pensato di offrire ai suoi dipendenti un’opportunità per migliorare il proprio stato di benessere e di equilibrio psicofisico attraverso il movimento attivo.
A partire da 30 marzo infatti, 100 dipendenti tra medici, infermieri e operatori intraprenderanno un percorso basato sul test di embodimetria SynchroLab, un protocollo che, per la prima volta, studia il sistema nervoso periferico, con l’obiettivo di ripristinare la sincronia tra corpo e mente e superare così stress e stati d’ansia.
Il protocollo scientifico è stato ideato e brevettato da Andrea Chellini, in collaborazione con la società Motustech.
Il test SynchroLab permette di rilevare in pochi minuti, attraverso una strumentazione tecnologicamente avanzata e l’esecuzione di semplici movimenti, l’indice di prontezza del personale sanitario a ricevere stimoli o task e fornisce un indice di vulnerabilità allo stesso.
Il processo di correzione dell’eventuale stato emotivo alterato avviene attraverso la somministrazione di esercizi autoregolativi (es. camminata o esercizio di respirazione), eseguibili in qualsiasi luogo e momento, con facilità , assicurando un rapido ed efficace riequilibrio delle emozioni di base.
“L’embodimetria è una svolta epocale. – non ha dubbi Riccardo Schiffer, Direttore della Struttura di Fisioterapia e Riabilitazione Funzionale dell’Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo – È realtà oggi che moltissimi operatori sanitari, a vario modo, hanno somatizzato gli effetti spesso sottovalutati del post covid, generando vere e proprie patologie legate allo stress fisico e psicocognitivo accumulato, – osserva – e se l’emergenza percepita dal pensare comune è terminata, non lo sono le conseguenze per corpo e mente”.
Oggi, dopo lunghi e accurati studi e grazie a un gioco di squadra tra medici ospedalieri, professionisti delle scienze motorie ed esperti nell’ambito tecnologico, si è arrivati a definire SynchroLab un protocollo da proporre come percorso di cura, che vede appunto nel movimento attivo il suo strumento più efficace
“Si tratta di una proposta dirompente in sanità – spiega ancora Schiffer – perché, misurando le emozioni provate durante la giornata (felicità , tristezza, frustrazione, rabbia, delusione) si arriva a identificare i valori dell’energia trattenuta o sprigionata nel corpo a causa di queste sensazioni. Si propongono quindi degli esercizi mirati e personalizzati che permettono di regolarla.
Il movimento attivo – prosegue Schiffer – è da sfruttare come medicina, per attivare le strategie neuroendocrine interiori, recuperare del tempo per sé stessi e seguire uno stile di vita nuovo. Un approccio che funziona peraltro anche in forma preventiva contro stress e invecchiamento, per tutti”.
Sono molti i fattori che portano a stati emotivi alterati, anche debilitanti, dal punto di vista sia fisico sia cognitivo a carico di molti operatori sanitari.
“In situazioni di stress i livelli di attenzione selettiva scemano in qualità e durata, le capacità di problem solving diminuiscono, si creano dinamiche negative anche a livello di team oltre che personali, che generano un calo della qualità del benessere personale e del proprio lavoro, sia reale che percepito. – assicura Andrea Chellini fondatore di Be-Move. – La lettura di dati oggettivi sullo stato emozionale di SynchroLab, – aggiunge – può restituire importanti miglioramenti a livello personale e professionale, in vari ambiti. Questo del corso di Cuneo è un modello che potrebbe fare da caso guida per intervenire sul personale sanitario in generale, con un format pronto da replicare altrove”.
L’ospedale di Cuneo, dopo aver attivato sin dal 2017 anche uno sportello di ascolto e supporto e attività motorie di vario genere per il personale, ha creduto molto in questo corso tanto che in molti hanno già aderito. La prima edizione, che si terrà dal 30 marzo al 25 maggio, ha già ottenuto 100 iscritti, mentre la seconda edizione è in calendario per l’autunno 2023.
Il 30 marzo prenderanno parte alla giornata Alberto Baratti Direttore SCI Medicina del Lavoro, Ettore Ferrero Responsabile Servizio Protezione e Prevenzione, Riccardo Schiffer Responsabile Sdd Recupero e Riabilitazione Funzionale, con la presentazione del corso, di test ed esercitazioni di respirazione, movimento e l’ascolto attivo di esperienze di embodimetria.
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