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Caritas aiuta in 350 centri con 3 mila volontari oltre 70.000 poveri della diocesi di Torino

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I numeri della giornata Caritas in cui è stato presentato il bilancio 2022 delle attività nella diocesi di Torino da parte dei 3 mila volontari dei 350 centri parrocchiali con l’aiuto della comunità torinese in favore dei poveri sono in aumento rispetto all’anno precedente, con 70.000 indigenti aiutati, di cui 40.000 nella sola città di Torino.

Rispetto all’anno precedente nel 2022 sono 5.146 persone in più, circa il 53% di 9.665 persone titolari di scheda, a richiedere una mano, in particolare per problemi economici (42,1%), problemi di occupazione /lavoro (27,3%), problematiche abitative (9,6%) e problemi di salute (7,4%).

I dati sul reddito riferiti a circa il 43% delle famiglie incontrate mostrano che, in media, la maggioranza è data dai percettori del RDC, pari al 32%, seguiti dai dati sul reddito da lavoro, pari al 24%. Le famiglie che percepiscono il Reddito di Cittadinanza nel 2022 sono in totale 885, di cui 585 sono quelle con il capofamiglia occupabile ovvero nella fascia di età inferiore ai 60 anni.

Assumendo il nuovo criterio di occupabilità previsto dalla legge di Bilancio, nella formula transitoria prevista per il 2023, dovendo considerare “non occupabili” tutti coloro che nello stato di famiglia hanno figli minori a carico, persone con disabilità e gli over 60. certamente, fra i percettori “a rischio”, ovvero le 585 famiglie ritenute “occupabili”, 388 famiglie continuerebbero a beneficiarne e 197 famiglie ne sarebbero escluse pari al 33%, e principalmente tra le fasce più giovani. Nelle fasce ritenute “occupabili” le persone hanno un livello di istruzione basso (licenza media), questione di cui tenere conto alla luce della collocazione sul mercato del lavoro.

Sono, invece, 1.041 i capifamiglia e appartenenti al nucleo familiare che risultano occupati a vario titolo nel 2022, sia
per tutto l’anno che per un periodo più breve. Numero significativo di occupati che si rivolgono ugualmente alla rete Caritas per venire sostenuti nell’ordinario. Colpisce il fatto che una fetta considerevole è di occupati con contratto a tempo indeterminato, cosa che induce a ritenere che vi siano sacche di inadeguatezza di remunerazione che incidono non per qualche tempo.

I dati ci dicono che le fasce maggiormente interessate da problematiche di salute, dipendenze e handicap sono quelle dai 45 a oltre i 75 anni. Sono in maggioranza le persone sole a dichiarare problematiche legate alla propria salute. Gli interventi erogati alle famiglie per lo più riguardano l’acquisto di farmaci da banco (337) e il pagamento di tickets (225). In alcuni casi si interviene anche per pagare visite mediche specialistiche (79) o rifornire ausili sanitari (37). Le richieste di interventi di questo tipo sono in crescita, in quanto la sanità diventa sempre di più un lusso per chi è indigente.

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