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Sabato 11 marzo a Torino apertura straordinaria delle mostre all’archivio storico

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È il 1935 quando Louis Armstrong tiene un favoloso concerto al teatro Chiarella di Torino: sette anni dopo quel teatro sarà completamente distrutto dai bombardamenti alleati. La mostra Una città per cantare parte idealmente dalle immagini di quel concerto e dai teatri devastati in una Torino completamente annientata dalle bombe. L’esposizione realizzata dall’Archivio Storico civico si inserisce negli eventi culturali organizzati dalla Città a corredo dell’Eurovision Song Contest 2022, il cui tema è la pace.

La mostra ripercorre dunque le tappe storiche che hanno accompagnato Torino nel ritorno alla ‘normalità’ e procede oltre, raccontando la nascita e l’evoluzione di alcuni processi politici e sociali dai primi del Novecento a oggi, filtrati attraverso la lente d’ingrandimento degli spettacoli musicali, perché la musica, come la libertà, è partecipazione, per dirla alla Giorgio Gaber. Dalla guerra agli anni del boom economico, dalle rivoluzioni del Sessantotto sino ai giorni nostri, la musica è sempre presente e accompagna, a volte trasforma, il corso della Storia.

Il titolo della mostra, preso a prestito dall’omonima canzone scritta da Lucio Dalla per Ron, è emblematico: Torino è la patria italiana del jazz, da Torino partivano o si concludevano le grandi tournée delle star del rock, del pop e dei grandi cantautori, qui sono nati artisti che hanno dato lustro alla musica italiana nel mondo. Nel 1979 (come scrive lo stesso Ron nella prefazione del catalogo pubblicato a corredo della mostra) lo Stadio Comunale ha ospitato, nel mezzo degli anni di piombo, il primo mega-evento musicale italiano: la tappa del tour Banana Republic, da cui la musica dal vivo è ripartita dopo gli anni bui segnati dalle molotov lanciate sui palchi degli artisti.

La musica è una delle principali forme d’arte, il suo ascolto ci appassiona, ma non è solo suono: gli spettacoli la rendono viva, così come le fotografie artistiche di Dario Lanzardo, in gran parte inedite e presenti in mostra in un’ampia sezione, che con la loro poesia donano ulteriori emozioni.

Dai primi del Novecento a oggi circa quattrocento immagini, articoli, manifesti e documenti testimoniano così l’evolversi della società attraverso la lente d’ingrandimento dei concerti che hanno avuto luogo nella nostra città.

“Che bambole! Le tenniste Lenci: da Torino alla conquista del mondo”
Nell’eccezionale cornice degli splendidi e originali arredi in ciliegio dell’ex farmacia omeopatica ottocentesca, nei locali dell’Archivio Storico della Città, visitabile per l’occasione, è allestita la mostra ispirata al tennis e realizzata in collaborazione con l’Associazione Collezionisti di Tennis. Una curiosa, piccola ma ‘straordinaria’ selezione di immagini, documenti e oggetti prodotti nel secolo scorso dalla torinese ditta Lenci racconta i processi produttivi e fa emergere quell’alchimia di creatività artistica e di perizia artigianale che insieme hanno reso celebre la fabbrica torinese in tutto il mondo: in particolare sono esposte le stupende bambole tenniste che, almeno nel nostro immaginario, prendono vita e divengono anch’esse degne partecipanti della seconda edizione delle ATP Finals di Torino!

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