Economia
Magliano: con inverni così caldi decine gli impianti di risalita non più utilizzabili sulle nostre montagne
L’inverno 2021-2022 è stato il terzo più caldo degli ultimi 65 anni, con un’anomalia positiva di temperatura media di +1.8°C , e il terzo più secco, con un deficit percentuale medio di circa il 70% rispetto alla norma climatica 1991-2020. L’inverno in corso si sta chiudendo con temperature e precipitazioni perfettamente in linea con la scorsa stagione. Per lunghe fasi durante l’inverno che sta terminando lo zero termico si è attestato, sulle nostre montagne, oltre i 4.000 metri. Secondo i dati della Società Meteorologica Italiana, il 2022 è stato l’anno più caldo e secco dal 1800 e ha fatto registrare, a Torino, temperature medie superiori di 1,6° rispetto all’ultimo trentennio.
“Tra i molti e gravi effetti di questa situazione drammatica, – dice Silvio Magliano, Presidente Gruppo Consiliare Moderati al Consiglio Regionale del Piemonte – ci sono anche le conseguenze sulle nostre stazioni sciistiche, molte delle quali al di sotto di una certa quota da anni non sono operative per assenza di neve o lo sono esclusivamente grazie all’innevamento artificiale.”
“Legambiente ha censito 32 impianti di risalita dismessi sul territorio regionale, – continua Magliano – ai quali si aggiungono quelli chiusi temporaneamente (una decina in Piemonte) e altri che restano attivi solo grazie a continue sovvenzioni. Risultato: abbiamo un patrimonio di seggiovie, funivie e skilift dismessi di fatto abbandonato all’incuria e alla ruggine. Restiamo convinti che modelli di turismo montano sostenibile e adeguato alle nuove condizioni climatiche siano possibili (prevedendo e promuovendo attività, tra le altre, come camminate, sci di fondo e ciaspolate). Analoghe riflessioni valgono per alcune delle infrastrutture olimpiche (Torino 2006). Poiché è interesse oggettivo della Regione contribuire a garantire un futuro per gli impianti di risalita attualmente dismessi, chiederò alla Giunta, con un Question Time appena presentato, quali misure si intendano prevedere per la valorizzazione di un patrimonio al momento non utilizzato ed eventualmente per identificare nuove e diverse modalità di impiego.”
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