Ambiente
Le associazioni ambientaliste non vogliono l’allevamento da 8mila maiali a Ternavasso
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto di associazioni ambientaliste del territorio, una lettera aperta inviata agli assessori e ai sindaci delle aree interessate:
“Apprendiamo dagli organi di stampa che sarebbe stato presentato alla Città Metropolitana di Torino un progetto relativo alla realizzazione di un grande allevamento di suini in località Ternavasso del Comune di Poirino.
L’impianto risulterebbe essere di dimensioni molto grandi, potendo ospitare 8.000 maiali all’interno di ampi grandi capannoni, cui vanno aggiunte tutte le opere necessarie (vasche per la raccolta dei liquami, aree di manovra, ecc.).
Esprimiamo con la presente la nostra ferma opposizione al progetto, che presenta numerose criticità di tipo ambientale ma non solo:
1. La zona oggetto di intervento è caratterizzata da suolo agricolo di buona fertilità . Ci pare quindi inaccettabile promuovere ulteriori consumi di suolo, che potrebbero più proficuamente essere mantenuti a colture agricole.
2. Più in generale, il consumo di suolo è oggi considerato una delle più serie minacce che investono l’ambiente, nonché responsabile di eventi dalla portata potenzialmente devastante (dissesto idrogeologico, alterazione del ciclo dell’acqua, ecc.). L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) stima in circa 100.000 euro per ettaro il valore dei servizi ecosistemici forniti dal suolo, per cui anche da un punto di vista esclusivamente economico l’operazione presenta costi altissimi.
3. Nonostante le rassicurazioni, è probabile che l’allevamento creerà non pochi problemi a livello di esalazioni di odori, creando condizioni di profondo disagio per tutti gli abitanti e gli utilizzatori a vario titolo dell’area. Inoltre, nella zona prevista dall’insediamento sono operanti alcune strutture recettive, le quali, in caso di realizzazione dell’opera, andrebbero sicuramente incontro a problematiche forse irrisolvibili.
4. È risaputo come i liquami prodotti dagli allevamenti intensivi di maiali rappresentino un prodotto potenzialmente molto pericoloso; in questo caso le enormi quantità prodotte renderanno ancor più problematico il loro corretto smaltimento.
5. Un allevamento di queste dimensioni avrà altissime esigenze idriche: situazione questa che non può non preoccupare nell’ambito di un’area agricola caratterizzata da prodotti di eccellenza e nell’ottica di un probabile cambiamento climatico che renderà la risorsa acqua disponibile in quantità sempre minori.
6. In Piemonte è coinvolto da una grave epidemia di peste suina africana. È risaputo come la malattia venga favorita nella sua infettività da alte concentrazioni di animali; in queste condizioni, quindi, ci sembrerebbe molto più logico puntare su piccoli allevamenti, gestibili con maggior semplicità ed efficacia.
Per le ragioni elencate, si chiede alle competenti Autorità regionali, della Città Metropolitana e comunali di adoperarsi affinché il progetto di cui sopra non venga approvato.
Ringraziamo per l’attenzione con cui questa nostra richiesta verrà esaminata e porgiamo distinti saluti.
Torino, 9 febbraio 2023
(Piero Belletti)
Per le Associazioni
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