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Si muove con un ginocchio elettronico, ma l’Asl di Torino non lo rimborsa perchè i tariffari sono fermi al 1999

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Nel 2018 Angelo Clary, mentre si trovava ad Imperia, viene colpito da un aneurisma popliteo alla gamba destra. Un dolore forte e improvviso che lo porta di corsa in ospedale dove, nonostante due tentativi, l’equipe chirurgica è costretta ad amputare l’arto inferiore all’altezza della coscia.

Il signor Clary, che oggi ha 77 anni, vive a Torino e prima di andare in pensione lavorava come progettista meccanico. Dopo l’operazione è cominciata una nuova fase della sua vita: “Sicuramente è stato uno shock, soprattutto perché è avvenuto tutto in modo inaspettato” – racconta Angelo Clary – “Inoltre, lo stesso problema si stava presentando anche nella gamba sinistra, ma fortunatamente i medici sono riusciti a scongiurarlo. In seguito all’amputazione ho dovuto usare una protesi e imparare nuovamente a camminare, facendo molta riabilitazione. Non è stato facile. Dopo quattro anni, però, ho deciso di fare un cambiamento importante nella mia vita e affrontare una nuova sfida”.

Nell’autunno del 2022 il signor Clary si rivolge all’Officina Ortopedica Maria Adelaide con l’obiettivo di migliorare sensibilmente la propria mobilità. Dopo alcuni test, lo staff dell’Officina Ortopedica applica al paziente una protesi di ultima generazione munita di un ginocchio elettronico Kenevo che supporta i movimenti nelle situazioni più tipiche, fornendo maggiore sicurezza e fluidità nel passo. Il ginocchio offre nuove funzionalità che semplificano la vita quotidiana, in quanto la protesi reagisce immediatamente quando il paziente vuole sedersi, usare le scale, salire e scendere le rampe. Con la protezione anti-inciampo Plus la protesi riconosce quando il paziente inciampa, è in pericolo di cadere o si interrompe un movimento. L’articolazione di ginocchio attiva così una resistenza alla flessione elevata e questo assicura un’elevata sicurezza. Inoltre, con l’app Cockpit si possono effettuare alcune regolazioni dell’articolazione di ginocchio tramite lo smartphone ed è possibile attivare la funzione cicloergometro intuitiva, grazie alla quale si può utilizzare la cyclette per allenarsi.

“Ho trovato uno staff all’altezza e molto disponibile. La nuova protesi, che ormai utilizzo dallo scorso ottobre, è veramente all’avanguardia e ne sono affascinato. Naturalmente devo fare ancora molta pratica per sfruttare al massimo tutte le potenzialità del ginocchio elettronico”, conclude il signor Clary.

Dott. Roberto Ariagno, direttore dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide: “Siamo molto contenti del risultato e della risposta fisica del paziente. Cambiare protesi non è mai semplice, ma il sig. Angelo sta dimostrando tanto impegno nel voler migliorare la qualità della sua vita. Purtroppo, com’è già accaduto in situazioni simili, questo particolare supporto ha un costo che non può essere rimborsato totalmente dalle ASL di competenza, a causa del nomenclatore tariffario delle protesi rimasto fermo al 1999. Nello specifico, riguardo al sig. Clary, parliamo di circa 30.000 euro. Ciò significa che accedere a certe tecnologie comporta un costo considerevole a carico del paziente, diversamente da quello che accade in altri Paesi. Di conseguenza, molte persone non hanno la possibilità di migliorare le proprie condizioni, faticando così, ad esempio, a reinserirsi nel mondo del lavoro e a vivere una quotidianità appagante”.

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