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Torino

Lo studio O.M.A. vincitore del Concorso internazionale di progettazione “Museo Egizio 2024”

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Lo studio OMA – Office for Metropolitan Architecture è stato proclamato vincitore del concorso internazionale per la realizzazione dell’ampliamento e il rinnovamento della corte interna del Palazzo del Collegio dei Nobili e la conseguente riorganizzazione degli spazi del Museo Egizio di Torino che in vista delle celebrazioni del bicentenario del Museo Egizio intende ampliare la propria offerta al pubblico nel campo della ricerca, dell’accessibilità e dell’inclusione.

Il progetto è stato selezionato tra le proposte dei 5 raggruppamenti di professionisti finalisti che hanno avuto accesso alla seconda fase del concorso:

• David Gianotten (O.M.A. – Office for Metropolitan Architecture) – (Rotterdam- Paesi Bassi)
• Kengo Kuma (Kengo Kuma & Associates) – (Parigi – Francia)
• Giuseppe Bove (Pininfarina Architetture) – (Torino- Italia) – Capogruppo Under 40
• Carlo Ratti (Carlo Ratti Associati) – (Torino-Italia)
• Jette Cathrin Hopp (Snohetta) – (Oslo-Norvegia)

“Crediamo che questo concorso, come tutti i concorsi, sia un’occasione importante per favorire l’avanzamento culturale di una città generando spinte nuove e stimolando la trasformazione urbana con una risposta al bisogno di relazione tra le e coinvolgendo i punti nevralgici del tessuto cittadino. La qualità dei concorrenti – le cinque proposte sono apparse da subito interessanti e di pregnanza di significato – ha dato lustro a questo concorso grazie alla partecipazione dei più grandi architetti del mondo affascinati sicuramente dalla committenza, una delle più grandi fondazioni europee ed anche sicuramente dal fascino che un Museo, come quello Egizio di Torino, può generare” – dichiara l’architetto Albini, Presidente della Commissione.

“Relativamente alla proposta dello Studio OMA, la Commissione ha evidenziato la particolare rilevanza e innovazione rispetto al contenuto culturale del progetto, che si reputa rappresenti un’opportunità per l’avanzamento della cittadinanza torinese e dei fruitori del Collegio dei Nobili. Per il tramite della realizzazione di questo progetto, la città si arricchirà di un contributo rilevante anche dal punto di vista urbanistico.

Un aspetto di assoluta importanza, che connota il progetto, è l’attenta e puntuale ricerca storica fatta sul disegno di Torino e sui documenti della fabbrica, che consente di sviluppare la proposta progettuale in rapporto con il pregresso. Il progetto è stato reputato inoltre particolarmente attento ai temi dell’inclusività e dell’accessibilità. Inoltre, si evidenza la raffinatezza dal punto di vista tecnologico. La “Piazza Egizia” cuore del Museo si apre alla città e ne diventa parte attiva. Un nuovo spazio pubblico dalle molteplici identità destinato alle diverse funzioni e strettamente connesso all’ Accademia delle Scienze. “

Tra gli obiettivo del Concorso vi è stato quello di valorizzare – in occasione del bicentenario della nascita del Museo Egizio di Torino – il Tempio di Ellesija, offrendone una fruizione pubblica e gratuita. Il Tempio fu donato dal governo egiziano all’Italia nel 1970 come riconoscimento per la partecipazione del nostro Paese alla vasta operazione di salvataggio dei templi della Nubia a seguito della costruzione della diga di Assuan.

La Fondazione Compagnia di San Paolo accompagna la Fondazione Museo delle Antichità Egizie a partire dalla sua costituzione. Sin da allora tale istituzione ha scelto di seguire modalità innovative, accogliendo a sé soggetti sia pubblici e privati, rappresentando il primo esempio italiano di partecipazione del privato alla gestione di un patrimonio culturale pubblico

“La Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha sempre sostenuto il Museo, ha confermato la propria partecipazione al nuovo percorso di trasformazione che lo riguarda” dichiara Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo. “La nostra fondazione ha individuato nel concorso di progettazione della copertura della corte interna e della riqualificazione del piano ipogeo l’intervento più coerente con il proprio ruolo di mecenate moderno.

In linea con il piano strategico, che prevede anche forme di supporto alternative all’attività grant-making, la Compagnia si è fatta carico del processo di selezione di uno progetto da donare al Museo. Nel caso specifico, facendo riferimento al codice degli appalti dei Beni culturali, abbiamo gestito il concorso per la selezione del raggruppamento di progettisti vincitori in tempi estremamente ridotti, utilizzando la piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli Architetti di Milano ed attraendo 47 proposte dai più grandi studi di architettura del mondo.
Doniamo oggi al Museo Egizio, alla Città ed ai suoi cittadini un progetto di grande qualità che guarda al futuro in un’ottica inclusiva, sostenibile e accessibile.”

Il concorso internazionale di progettazione in due fasi, a procedura aperta, pubblicato lo scorso 27 luglio 2022 dalla Fondazione Compagnia di San Paolo sulla piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli Architetti di Milano conta per la realizzazione dell’opera su un finanziamento di circa 12,5 milioni per i lavori. L’obiettivo è la realizzazione dell’intervento entro ottobre 2024.
Alla proclamazione faranno seguito le verifiche sulla documentazione amministrativa e le incompatibilità, al fine di confermare l’effettiva aggiudicazione.

La Commissione presieduta dall’Arch. Marco Albini è composta anche da Prof. Mario Alberto Chiorino, Professore Emerito di Scienza delle costruzioni presso il Politecnico di Torino , dal Prof. Massimo Osanna, Direttore generale Musei presso il Ministero della Cultura, Professore ordinario di Archeologia classica presso l’Università di Napoli Federico II, dalla Prof. Renata Picone, Professore Ordinario di Restauro architettonico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, nonché Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dello stesso Ateneo e dal prof. Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo

 

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