Piemonte
Giornata dei Diritti Umani, l’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte: “Rileggiamoli per affermarli come validi, oggi più che mai”
“Rileggiamoli ad alta voce, questi diritti universali, per affermarli come validi, oggi più che mai, vivendoli nella quotidianità dei territori, dei Paesi, dei quartieri”: queste le parole del presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, Antonio Attinà, in vista della Giornata Internazionale dei Diritti Umani di domani. Si ricorderà infatti domani (sabato 10) l’emanazione della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite; con l’occasione gli Assistenti Sociali lanciano una proposta: rileggere tutti i punti della carta, ad alta voce, per ricordare la loro attualità quotidiana a livello locale e nazionale.
“Essere Assistenti Sociali – spiega Silvia Benna Consigliera dell’Ordine – ci ha portati ad assumere un impegno etico e a promuovere politicamente i diritti economici, sociali, il diritto alla salute, nelle realtà in cui viviamo e operiamo. Lo dice il nostro codice deontologico; l’assistente sociale orienta la propria attività professionale al rispetto della persona, riconosce le differenze e non discrimina, previene e contrasta tutte le forme di violenza e di discriminazione.”
Solidarietà all’Altro centrale anche nel commento di Attinà: “Dignità, libertà e giustizia per tutti”. Tre termini, questi, che costituiscono il fondamento e i principi cardine su cui si basa il nostro lavoro quotidiano di assistenti sociali e persone. – e poi continua – Rimarchiamo e rilanciamo l’impegno di tutti i professionisti volto a promuovere il rispetto e la tolleranza e a favorire il cambiamento. In un momento in cui sempre più spesso viene meno un senso di fiducia, consolidare il rapporto con l’altro, esplorare concretamente solidarietà e vicinanza nelle comunità, è un modo per contrastare i conflitti, le instabilità sociali, le disuguaglianze e le tante ingiustizie che troppo spesso non riconoscono pari diritti alle persone per via delle differenze di età, cultura, sesso, religione, colore della pelle. Trasformare il nostro linguaggio, le nostre azioni, il nostro mondo attraverso piccoli gesti, è la strada che, credo, vada percorsa per noi e per le generazioni che verranno dopo la nostra, per lasciare un’eredità in cui i diritti possano prevalere sulle discriminazioni e il rispetto vincere sull’odio.”
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