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Il sindaco di Borgone di Susa si rifiuta di cancellare i numeri romani dai nomi delle vie

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Il sindaco di Borgone di Susa, Diego Melle, ha intrapreso una battaglia personale (cui auspica ci sia un seguito da parte dei suoi colleghi) contro una circolare inviata via PEC dall’Agenzia dell’Entrate.

“Mi è stato chiesto di approvare alcune modifiche nello stradario di Borgone – racconta il sindaco –  e, tra queste, al di là di alcuni errori ortografici da parte loro, mi è stata proposta, in ottemperanza a una normativa nazionale, l’eliminazione della nomenclatura delle vie con “numeri romani” in favore della loro traduzione letterale in italiano.
Ovviamente, mi sono rifiutato, essendo la numerazione romana un patrimonio culturale non solo italiano, ma dell’Europa intera.”

Melle spiega poi la sua rifelssione, accusando di cancel culture l’Agenzia delle Entrate: “Ora, mi chiedo, ma l’Agenzia dell’Entrate ha davvero questa tra le sue priorità, anzichè contrastare l’evasioni perpetrate quotidianamente?
Con un provvedimento amministrativo, infatti, si avvierebbe un procedimento di “cancel culture” ai danni della lingua latina senza nessun motivo particolarmente rilevante.
Ma il bello, anzi il brutto, è che questo provvedimento sia stato reso esecutivo in tutti i comuni italiani.”

“Al Comune di Borgone Susa, vi assicuro, – conclude Melle – difenderò la memoria dei nostri antenati, non solo latini, ma anche e soprattutto di tutti quei borgonesi e italiani che hanno caratterizzato le date del IV Novembre, giorno dell’unità nazionale e del XX Settembre, in cui Roma divenne a tutti gli effetti parte del Regno d’Italia.”

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