Cronaca
Torino: detenuto si suicida in carcere, tre agenti a processo per omicidio colposo
Si è impiccato in carcere, il 10 novembre 2019, Roberto Del Gaudio, il 65enne che il 18 agosto a Torino ha ucciso la moglie Brigida De Maio, 64 anni, colpendola una trentina di volte al petto con un arnese da falegname nel loro appartamento, in un palazzo di corso Orbassano.
Per il suicidio nel carcere delle Vallette a Torino sono ora a processo tre agenti di polizia penitenziaria in servizio quella sera: l’accusa è omessa vigilanza e omicidio colposo.
L’uomo era in cura presso il Dipartimento di salute mentale di Torino con diagnosi psicosi paranoide, per questo secondo i pm Francesco Pelosi e Giulia Marchetti, che hanno condotto le indagini, i tre avrebbero dovuto controllarlo a vista. Troppo alto, per Del Gaudio, il rischio di togliersi la vita.
Del Gaudio ha impiegato 20 minuti prima di compiere l’estremo gesto: ha scelto un pantalone del pigiama tra le poche cose a sua disposizione, l’ha legato varie volte alle sbarre della finestra e solo quando era stato sicuro che lo reggesse ha portato a compimento il suo piano. In quei 20 minuti nessuna guardia si è affacciata alla porta della sua cella.
Per gli imputati, difesi dall’avvocato Marco Feno, il ritardo nei soccorsi è dipeso dalla rottura di un monitor di sorveglianza e quindi non sarebbe imputabile loro. Per l’accusa il monitor sarebbe stato danneggiato volontariamente dagli stessi imputati proprio allo scopo di mascherare il ritardo.
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