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Torino: scontri al Campus tra Fuan e autonomi, chieste 31 condanne

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Era il 13 febbraio del 2020 al Campus Einaudi di Torino: durante un convegno intitolato “Fascismo, colonialismo e foibe”, organizzato da alcune sezioni dell’Anpi del Torinese e dal gruppo No Tav, alcuni tra i militanti del Fuan, organizzazione universitaria di estrema destra, ha effettuato un volantinaggio per protestare contro il convegno. A quel punto le due fazioni apposte sono passate allo scontro.

Negli scontri tredici persone, undici agenti e due guardie giurate in servizio all’università, rimasero ferite, un’auto della polizia venne accerchiata, l’aula Borsellino, assegnata dall’Università al Fuan, gruppo studentesco legato a Fratelli d’Italia, saccheggiata e devastata.

Una questione giuridica e non ideologica, come sottolineato più volte dal pubblico ministero Enzo Bucarelli questa mattina in tribunale durante la requisitoria sugli scontri del 13 e 14 febbraio 2020. Il magistrato ha chiesto trentuno condanne che vanno da 4 mesi a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Le accuse, a vario titolo, sono di rapina, resistenza, minaccia a incaricato di pubblico servizio, danneggiamento.

Le condanne più alte sono state chieste per chi è ritenuto responsabile di rapina.

Per la procura, a coordinare i ragazzi dei Collettivi studenteschi sarebbero stati alcuni esponenti di spicco del centro sociale Askatasuna.

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