Cultura
Il procuratore e il diavolo di Lucedio, intervista con Giorgio Vitari
Giorgio Vitari torna con una nuova avventura del suo procuratore Francesco Ròtari. Ne Il procuratore e il diavolo di Lucedio, Neos Edizioni, troviamo Ròtari alla procura di Vercelli, alle prese con la sua nuova squadra e con un omicidio estivo tutto da approfondire.
Un antiquario è stato ucciso con un colpo di statuetta in testa (un diavolo di statuetta) ed un quadro è sparito. Tra piste sataniche ed una causa per il riconoscimento di paternità, Ròtari dovrà districarsi in un viaggio dalle mille soprese… e dovrà anche vedersela con una giovane collega, che sembra ricambiare il suo interesse. Trovate qui la recensione completa.
Giorgio Vitari, torna il procuratore Ròtari, che questa volta deve vedersela con l’omicidio di un antiquario tra ipotesi di sette sataniche ed una curiosa causa di riconoscimento paternità. Come è nata questa idea?
L’interesse per la trama di questo romanzo è sorto casualmente, imbattendomi nella leggenda della abbazia di Lucedio: troppo interessante per non lavorarci sopra!
E poi c’è un certo interesse per una giovane collega… allora Ròtari è un uomo come gli altri?
Per fortuna il procuratore Ròtari è un uomo come gli altri, sensibile al fascino discreto ma indiscutibile della collega Felicia. Ma questa sua attenzione compare anche nei precedenti romanzi, variamente declinato dalle diverse stagioni della vita, tuttavia sempre improntato a timidezza e discrezione. Salvo che…
La chiesa della Madonna delle Vigne a Lucedio ha tanta parte in questa storia. Che luogo è?
La chiesa Nostra Signora delle Vigne è a Montarolo, frazione di Trino (VC), nascosta tra i boschi. In forte degrado e abbandono ma parecchio suggestiva e misteriosa. Al centro di leggende secolari e di attenzioni molto attuali da parte di persone affascinate dall’occulto.
Tra gli aspetti più interessanti delle avventure di Ròtari c’è il fatto che il punto di vista è quello del Procuratore. Non proprio usuale nei gialli. Questo cosa comporta?
Nei romanzi effettivamente si segue il punto di vista del Procuratore, Francesco Ròtari: mi consente di avvalermi della mia esperienza professionale ma anche di contestualizzare le indagini nella vita quotidiana di un uomo assolutamente normale anche se fa un lavoro non normale: impicciarsi nella vita degli altri!
E’ già per strada una nuova avventura del procuratore?
Una nuova avventura è già per strada: Torino, novembre 1993, Ròtari è sostituito procuratore.
Se arriverò in fondo dipende dal gradimento di quello ora in distribuzione.
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