Alessandria
Col suo banco di formaggi tra i mercati delle Langhe: ho intervistato i clienti turisti
Curiosa iniziativa di Michele Busso, commerciante di Sommariva del Bosco, sempre in giro con il suo banco carico di formaggi tra i mercati di Langhe, Roero e Astigiano, che ha deciso di intervistare i suoi clienti, per capire da dove arrivassero.
“Hanno cominciato a farsi rivedere da metà agosto – racconta Michele – Turisti tra borghi e mercati di paese, vissuti come momenti di vita reale e scoperta di sapori. Turisti italiani e non che hanno spesso affollato il nostro banco. Abbiamo deciso di capire da dove arrivassero e cosa gli fosse piaciuto tra posti visti e formaggi assaggiati. Lo abbiamo fatto con un piccolo questionario.”
“Alla fine – continua – hanno risposto in più di 300, campione d’indagine non grande, ma comunque interessante. Fino a settembre i predominanti sono stati gli stranieri, un buon 60%, principalmente da Germania, Svizzera, Olanda, Stati Uniti, Norvegia, Svezia e Danimarca. Per il turismo domestico, in evidente crescita rispetto agli anni passati, tanti liguri, lombardi e, strano, pugliesi. Nell’ultimo mese invece sono cresciuti nettamente gli italiani, di prossimità, da Torino, Milano e dintorni, nonostante la Fiera del Tartufo di Alba, nonostante uno dei nostri mercati sia Barolo.”
“Tutti affascinati da vacanze piene di gran cibo e ottimi vini, – conclude il commerciante intervistatore – dai costi nettamente più abbordabili che da loro, dalla bellezza dei nostri paesaggi che cambiano completamente solo dopo pochi chilometri, e conquistati dalla gente, da una bella sensazione di umanità vera che in molti non ricordavano da un pezzo. Tutti affascinati dai nostri borghi, così diversi uno dall’altro e dalla loro naturale rappresentazione di umana normalità. Per quanto ai formaggi le preferenze sono perlopiù andate verso quelli dai sapori più decisi con una importante preferenza per capra e pecora. Da notare però la scarsa conoscenza, se non quasi inesistente per gli stranieri, della gran parte dei grandi prodotti caseari tipici piemontesi. Grandi prodotti, unici e distintivi, assai utili a promuovere territorio e turismo, in primis nel racconto di pascoli, animali e persone che ne sono origine. Suggerimento e invito che mi piacerebbe fosse colto da consorzi di tutela ed enti di promozione turistica e agroalimentare, locali e regionali.”
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